Questa sera ci siamo ritrovati sul ponte della centrale di Chiomonte, le nostre pratiche, il nostro apericena, davanti a quel cancello che sbarra la strada che porta a quel cantiere mortifero.
Abbiamo messo in atto tutte le misure di tutela al Covid perché crediamo sinceramente nella cura reciproca, lo stesso vale per il nostro pianeta, l’unico che abbiamo. E allora questa sera essere davanti a quel cancello aveva un’urgenza in più, se possibile.
Essere lì, fare pressione su quell’opera scellerata, in un momento in cui la sanità grida alla necessità di ricevere maggiore attenzione e fondi, ha fatto scattare la voglia di avvicinarci un po’ di più.
Così alcuni No Tav si sono avvicinati alle vigne e li, tra cori e battiture, abbiamo inaugurato la prima serata di lotta delle iniziative di avvicinamento all’8 dicembre a San Didero.
Questa sera abbiamo deciso di tornare a far sentire la nostra presenza nei pressi del cantiere perché ora più che mai è necessario che Regione e Governo smettano di investire fondi in un opera che devasta e distrugge i territori.
Domani continueremo con le mobilitazioni e saremo a Torino, in piazza Castello, alle ore 11, domenica invece alle ore 14, al campo sportivo di Giaglione.
C’eravamo, ci siamo e ci saremo!
Avanti No Tav!