Riceviamo e volentieri pubblichiamo :
La polizia spia i notav (o almeno ci prova). L’ossessione della questura
torinese per i notav non ha limiti, soprattutto di budget. Lo dimostra
la scoperta fatta da alcuni folletti che da sempre aiutano e proteggono
i notav e che hanno trovato i loro boschi invasi da una rete di
telecamere nascoste.
I dispositivi erano posizionati lungo il sentiero
che da Giaglione va in Clarea, ma sono stati rimossi dalle magiche
creature silvestri nei giorni prima del weekend.
Mentre mancavano i respiratori negli ospedali, la questura di Torino e
la Digos hanno pagato un’azienda esterna (la Area SPA) per
l’installazione di diversi pozzetti con ricetrasmittenti wireless,
mobile, telecamere e microfoni nascoste tra i sassi dei muretti e
alimentate da batterie di camion e automobili.
Nelle immagini si possono ben vedere il capo della Digos Ambra, i
tecnici e altri poliziotti che testano la loro nuova creatura installata
approfittando dei giorni di lockdown.
Nello stesso periodo in cui negli ospedali mancavano respiratori e
dispositivi di protezione per la salute la questura spendeva decine di
migliaia di euro di soldi pubblici in questa ridicola operazione di
spionaggio.
Chi sono i veri criminali?
I folletti della Clarea invitano tutti i viaggiatori dei boschi a tenere
gli occhi aperti.