Riceviamo e volentieri pubblichiamo un contributo ricevuto da un No Tav rispetto ai lavori in corso in questi giorni in Clarea — Sottolineo un grandissimo regalo che CIPE, TELT, SITAF, Foietta e politicanti vari hanno deciso di fare alla ‘drangheta del movimento terra. Tanto per capirci, quelli del “ce la mangiamo noi la TAV”.
Questo regalo è decisamente CLIMATICIDA come denunciato per l’intera opera dalla Corte dei Conti Europea.
Lo svincolo sulla A32 per il cantiere di Chiomonte messo a bando dalla SITAF per conto di TELT e che dovrebbe iniziare i lavori a metà 2020 è stato progettato quando il cantiere industriale della NLTL era posizionato a Susa in zona autoporto. Poi per “motivi di sicurezza” il cantiere industriale è stato spostato a Salbertrand sul greto della Dora in zona esondabile, ma ci si è guardati bene del modificare il progetto in modo da renderlo funzionale allo spostamento da Est a Ovest del tunnel della Maddalena2 in quel di Chiomonte/Giaglione.
Questa mancata riprogettazione dei lavori ha due motivazioni, una da spendere pubblicamente (creare un domani la possibilità di costruire uno svincolo normale che tramite un ponte sulla Dora colleghi Chiomonte all’autostrada per i “turisti” in arrivo da Torino), l’altra tenuta ben nascosta (regalo alla ‘drangheta e al movimento terra a nostre spese).
Infatti il camion carico di smarino proveniente dallo scavo dalla galleria Maddalena2 che deve essere lavorato nel cantiere industriale di Salbertrand deve obbligatoriamente imboccare la corsia di discesa dell’autostrada A32 fino a Susa autoporto, qui uscire e imboccare nuovamente la A32 in salita fino a Salbertrand. Qui dopo aver scaricato lo smarino riprende l’autostrada fino a Susa autoporto dove dopo aver fatto un giro nel piazzale riprende l’autostrada in salita fino al cantiere di Chiomonte La Maddalena per un nuovo carico.
Gli scavi delle gallerie (galleria di accesso, gallerie di collegamento, cameroni per la talpa, le due canne dal confine con la Francia fino a Susa) produrrebbero, secondo progetto, 5,9 milioni di tonnellate di materiale, per fare un paragone, quanto scavato e messo a deposito finora alla Maddalena vale circa un decimo di questa cifra. Tutto questo materiale dovrebbe essere caricato su camion e portato a Salbertrand con quel giro folle e illogico descritto sopra. Da Salbertrand dovrebbero poi arrivare gli aggregati per il calcestruzzo: 1,7 milioni di tonnellate, tutte trasportate via camion.
Secondo i progettisti il cantiere della Maddalena produrrà un impatto sulla qualità ambientale: prevedono quasi un raddoppio del livello medio annuo di PM10 nell’area di imbocco, questo dato potrebbe però ulteriormente aumentare dal momento che nel progetto sembra non siano stati considerati alcuni fattori emissivi legati alle attività di cantiere. 22 milioni di km, se consideriamo mezzi euro 6 che immettono circa 743,16 g/km (Fonte: www.sinanet.isprambiente.it) , dovrebbero essere 16.349.520 kg di co2… 16.349 tonnellate di co2.. e solo per il trasporto dello smarino su questa singola tratta.
Povera Valle di Susa, povero ambiente globale e povera Greta!