Nicoletta Dosio, storica militante notav, dovrà scontare 1 anno di reclusione per una delle iniziative di protesta organizzate dal Movimento nel 2012 a seguito della tragica caduta di Luca Abbà dal traliccio durante l’allargamento del cantiere. Condannata per interruzione di pubblico servizio, un reato non grave di per sé, ma che se compiuto in Val di Susa e da una notav diventa gravissimo, tanto da meritare il carcere.
Stessa sorte è toccata alle sue compagne/i, che in quella giornata volevano, con striscioni e megafono, far conoscere la gravità della situazione in Valle a chi transitava al casello della tangenziale e opporsi all’ennesimo sopruso.
Nicoletta ha scelto di non ricorrere alla richiesta delle pene alternative (arresti domiciliari, affidamento ai servizi sociali,…) e con la determinazione che la contraddistingue ha deciso di non chiedere scusa né permesso per le sue azioni attive contro la grande mala opera. Ha voluto così sottolineare le contraddizioni di un sistema in cui la legalità non è giustizia.
La lotta contro la costruzione di una nuova linea ferroviaria, inutile, costosa ed imposta, in tutti questi anni è costata moltissimo ai notav. Paghiamo senza sconti il prezzo del nostro amore per la Valle e della nostra capacità di organizzarci per resistere alla violenza di chi vuole devastarla. In questa nostra lotta, sorella di altre in corso da tempo in questo paese, tante sono le donne attive e preziose, e certamente Nicoletta rappresenta al meglio la forza della ribellione che la nostra comunità ha saputo esprimere in tutti questi anni.
Difficile dimenticare il suo viso dopo le manganellate del 2005 a Venaus, solo una delle tantissime occasioni in cui si è messa in direzione ostinata e contraria davanti all’arroganza e agli abusi di potere dello stato. I governi che si sono succeduti, privi di argomenti e ragioni, hanno militarizzato la valle e tentato di dissuaderci con false promesse, botte, idranti, gas lacrimogeni, denunce, multe, intimidazioni, carcere.
La loro repressione tuttavia è stata ulteriore sprono ad andare avanti, stimolo a non arrenderci, a cercare un percorso condiviso da nord a sud per un modo diverso di difendere la natura e le nuove generazioni. Sicuramente non hanno fiaccato Nicoletta che, consapevole della posta in gioco, ha deciso di ribellarsi e di battere autonomamente il proprio tempo, anche se sarà il tempo della galera. In questa valle i partigiani ci ricordano la strada: dai sentieri battuti e dai cippi ci dicono che lottare è necessario quando il potere è autoritario e violento, che la dignità si difende anche a costo della libertà e della vita.
Nicoletta è una di noi, una che sta avanti di un passo, una donna determinata e consapevole, esempio di coerenza e generosità.
Staremo accanto a lei e a tutte le compagne e i compagni che vengono perseguitati perché non abbandonano le loro ragioni e i loro sogni, perché praticano la resistenza, perché difendono l’autodeterminazione in modo collettivo e popolare.
Libertà per Nicoletta, Stella, Dana, Francesca, Mattia, Luca, Giorgio, Mattia, Maurizio, Aurelio, Michele, Paolo, Massimo, Fabiola! Libertà per i No TAV!
FUMNE NO TAV
Novembre 2019