Sono centinaia gli attivisti da tutta Italia e tutta Europa riuniti a Venezia per il primo Climate Camp contro i cambiamenti climatici e la distruzione del pianeta che stamattina all’alba hanno occupato il red carpet della Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia per prendere visibilità e denunciare la grave crisi ambientale in corso.
Tanti i No Tav presenti che dopo la battaglia navale di ieri con l’obiettivo di bloccare il passaggio delle grandi navi in laguna (e i loro effetti inquinanti e devastanti) oggi, insieme agli attivisti di tutta Europa, hanno deciso di dare visibilità all’urgenza di una mobilitazione globale contro i cambiamenti climatici e le politiche insufficienti messe in campo dai governi di tutto il mondo. Migrazioni forzate, disuguaglianze sociali e di genere, grandi opere, sono tutte facce della stessa medaglia!
E quindi sono tantissimi i cartelli e le bandiere dei movimenti ambientali territoriali che già dall’alba hanno affollato il tappeto rosso di solito dedicato alla sfilata degli attori e dei personaggi del mondo del cinema e della cultura. Esiste un’urgenza non più mediabile, quella di affrontare l’emergenza climatica senza ipocrisie e non come questo nuovo governo giallo-rosso si appresta a fare e come hanno fatto tutti quelli precedenti.
Molte sono gli interventi dei tanti comitati locali di Fridays for Future che stanno partecipando all’iniziativa e che rilanciamo il prossimo Climate strike del 27 settembre.
L’occupazione è stata poi infoltita da un secondo gruppo di attivisti che è riuscito ad aggirare il blocco della polizia. L’azione di questa mattina ha inoltre l’obbiettivo di rilanciare sulla marcia per il clima che si terrà oggi pomeriggio.
#WeWantTheRedCarpet #systemchangenotclimatechange