Un matematico e filosofo francese, Blaise Pascal, stabilì con la divinità un rapporto “come se”.
Senza essere credente, volle però lo stesso agire come se Dio esistesse. Fece come se.
Non era una ipotesi, era una finzione da non sottoporre a verifiche.
Suggerisco questo punto di vista filosofico a chi vuole continuare a credere nell’esistenza di una linea ferroviaria Torino Lione da trapanare in Valle di Susa.
Fate come se ci sia.
Pensate che sia già stato scavato il tunnel principale, anziché quello di servizio.
Fate come se già ci sia ben distesa la coppia di binari paralleli. Non importa che non ne esista neanche un centimetro.
Fate come se la linea fosse stata decisa un anno fa, non da più di trent’anni.
Fate come se non ci sia stata nessuna opposizione di popolo e di ragioni.
Fate come se poteste salire su quel treno, che invece è destinato a poter portare solo merci e nessun passeggero.
Fate come se.
Lo fate già. A Torino avete fatto la più surreale delle
manifestazioni, quella di Biancaneve svegliata dal bacio del principe dopo lungo letargo.
Aderite alla soluzione di Pascal, fate come se esistesse la linea dei vostri sogni.
Al vostro prossimo raduno convocate una madrina con forbici per il taglio del nastro inaugurale.
Noi torniamo sulle strade di Torino per la centoeunesima volta a ribadire l’ostinata realtà che non ci sarà mai la vostra linea merci.
Voi con le dozzine di precedenti ministri degli Interni, delle Pie Opere Pubbliche, dei capi di governo e sottogoverno, delle ditte appaltatrici e subappaltatrici, banche e giornali al seguito: fate come se.
Della realtà ce ne occupiamo noi e la bella piazza di Torino del giorno otto dicembre 2018
Erri De Luca