La manifestazione sitav è andata come doveva andare: numeri alti come annunciato, cronache giornalistiche cotonate, un’ora di discorsi mirabolanti e tutto nei tempi prestabiliti, dalle 11 alle 12 e poi tutti a casa belli soddisfatti.
Dal Pd a Forza Italia, passando dai sindacati a Forza Nuova, con lo sponsor esplicito di tutti i quotidiani (Repubblica menzione speciale) e di associazioni di imprenditori della torino bene hanno riempito la piazza dei tanti capelli bianchi, dei giubbotti firmati, dei tanti che non possono accettare che le cose vadano in maniera diversa di come sono sempre andate.
Trovarsi di colpo a veder sottratto quel gioco, composto da politica/affari/favori/conoscenze, che ha foraggiato la crescita del “Sistema Torino” in tutti questi anni meritava una difesa bella compatta, veloce ed esplicita.
A questo, si somma il livore verso i 5 stelle ed ecco il capolavoro odierno: SITAV per non far affondare la città, SITAV per far andare Torino avanti.
Un racconto di parte, in una posizione di difesa che poche volte avevamo visto. Si perché di difesa stiamo parlando, di rimessa come si direbbe in gergo calcistico, perchè questa volta, cari e care, siamo noi a giocare in attacco!
Penserete mica che ci spaventiamo o ci deprimiamo per piazza Castello piena? L’abbiamo riempita così tante volte che non ci stupisce nemmeno un pò, anche perchè lo abbiamo fatto sempre con tutti contro, con cronache giornalistiche tese solo a disincentivare la partecipazione e poi a ridimensionarla appena terminata.
E c’è una cosa in più diversa dal solito: questa è la manifestazione di una piccola parte di persone che difende un suo interesse particolare, parziale ed esplicito. Sì perchè il nostro NOTAV parla un linguaggio comune, non difende interessi di categoria, non cerca nuove garanzie.
Il NOTAV parla di futuro per tutti e tutte, di denaro pubblico da ri-distribuire, di possibilità di lavoro diffuse, di sicurezza quotidiana per tutti, da Torino a Palermo.
Per questo non siamo preoccupati, anzi siamo ancora più positivi perchè ci piace il fermento che avvertiamo e avremo più occasioni per dire la nostra, e da qui all’8 dicembre, anche senza il favore dei nostri giornali, state tranquilli, lo faremo con un sorriso.