Si è concluso il secondo giorno del campeggio No Tav a Venaus. Una giornata ricca di iniziative, iniziata al mattino con un volantinaggio a Susa passando di fronte a due delle ditte coinvolte nell’ultimo appalto di Telt, che continua a muoversi come soggetto indipendente a difesa del sistema Tav e continuata nel pomeriggio a Venaus con l’assemblea “Chi resta e chi va? Lotte dei migranti in Italia e alleanze possibili” organizzata da Valsusa Oltreconfine.
Verso le 19,30 in centinaia si è raggiunto il presidio davanti ai cancelli della centrale elettrica di Chiomonte per l’apericena No Tav che da anni si ripropone ogni venerdì in Via dell’Avanà per muovere l’ennesima protesta contro il cantiere della vergogna, trovandoci di fronte jersey e un importante schieramento di forze dell’ordine.
Dopo l’accensione di un grosso falò che ha danneggiato i jersey, sono stati lanciati dei fuochi ai quali la polizia ha risposto con un fitto lancio di lacrimogeni che però non hanno fatto desistere chi manifestava.
Insomma, una buona giornata di lotta per ribadire, casomai ce ne fosse ancora bisogno, che è tempo di chiudere il cantiere e mandare lontano dalla valle le truppe di occupazione. Molti i cori durante l’iniziativa a ricordare Carlo Giuliani e a chiedere l’immediata liberazione di tutti i No Tav recentemente sottoposti a misura cautelare dalla procura di Torino.
Rilanciamo l’appuntamento sabato mattina alle ore 10,30 per l’Assemblea No Tav, alle 15 incontro con Eddi e Jacopo di ritorno dalla Siria del Nord, alle 18.30 iniziativa in Clarea con appuntamento a Giaglione e per concludere serata musicale a Venaus di Cumbia/Raggaeton.
Avanti No Tav!