Non ci è voluto molto. La conferenza stampa convocata da Alberto Musy a Chiomonte, candidato del terzo polo per Torino, non è riuscita. Nonostante lo scarsissimo preavviso una cinquantina di No Tav sono riusciti a raggiungere in mattinata il luogo dell’appuntamento. Decine di agenti dei carabinieri a presidiare i punti che sarebbero stati toccati dalla comparsata. I valligiani non hanno gradito il tentativo di beffarsi del movimento, messo in piedi da un politico in cerca di visibilità. L’idea di Musy di per se era buona, risparmiare sui manifesti elettorali e tentare il colpaccio finendo sui giornali, spendendo solo i soldi della benzina e delle telefonate. Peccato la magra figura. Appena sceso dalla macchina è stato bersagliato da fischi, urla e domande insistenti che non gli hanno permesso di esprimere nemmeno un concetto sensato. Alle domande tecniche sul progetto, anche quelle più basilari, non ha ovviamente saputo dare risposta. L’obiettivo della visita era quello di andare fino all’area della Maddalena e magari lanciare da li uno degli slogan che conosciamo bene. Il tentativo è qundi stato subito stoppato sul posto, ad alcuni chilometri di distanza. Il movimento No Tav si è dimostrato indisponibile ad incontrare chi vuole fare campagna elettorale sulla pelle della popolazione valsusina. Ai politici che hanno intenzione di gareggiare a chi si avvicina di più alla Maddalena consigliamo di stare a casa.
PRESIDIAMO IL TERRITORIO, RESPINGIAMO I TRUFFATORI