Una splendida giornata di sole e vento leggero ha salutato quest’appuntamento di fine estate in alta val di Susa contro l’allargamento del Tunnel del Fréjus. Una battaglia che da anni vede mobilitarsi gli abitanti dell’alta valle e la parte più attenta e consapevole del movimento NoTav, di fatto la componente più forte e incisiva di tutta la manifestazione.
Al corteo erano presenti anche delegazioni provenienti dalla Val d’Aosta (contro il raddoppio del tunnel del Monte Bianco) e dalla Maurienne (regione francese confinante con la Val di Susa) con il gruppo Rèagir.
A quanti – maliziosi – potrebbero insinuare domande difficoltose sul come ci si destreggia tra l’apparente contraddizione di essere al contempo NoTav e contro il raddoppio di un tunnel automobilistico (per giunta finalizzato alla maggiore sicurezza) rispondono i presenti alla mobilitazione di oggi. Il nocciolo del discorso resta quello del modello di sviluppo qui si vuole consegnare – o invece autodeterminare – i propri territori e le proprie vite.
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