Un compagno, un militante politico, un rivoluzionario, un no tav o ancora meglio un grande amico della valle di Susa e di tutti noi. La sua storia è lunga, lunga come il novecento, un secolo complesso e vivo, fatta di lotte sociali di battaglie, di impegno. Nico le aveva attraversate davvero tutte, nei momenti di gioia, di rabbia e di dolore. Come molti giovani nati dopo la seconda guerra mondiale, la guerra di liberazione dal nazifascismo aveva scelto di continuare, di andare aventi e non lasciare cadere il sogno di un mondo libero da ingiustizie e prevaricazioni. Un sogno tracciato dai suoi genitori, comunisti e antifascisti, portato avanti con i suoi fratelli e seminato con forza nei molti giovani che ha incontrato, accarezzati e accompagnati come figli.
Una vita che non si potrà trascrivere per intero, un pezzo, quello della valle, questo però lo dobbiamo raccontare. E stato davvero un dono e non potremmo mai dimenticarlo. Passano gli anni, arriva un male difficile da curare e arriva Nico, con tutta la sua semplicità. Esprime quindi ai compagni la volontà di spostarsi tra le montagne nella comunità no tav per affrontare insieme questo pezzo di vita. Qualche maledizione per il freddo da buon lucano mediterraneo e inizia questo cammino insieme. A dirla tutta era già iniziato molto prima, da “pendolare”, come i migliaia di no tav che da tutta italia e non solo sostengono la lotta. Da qualche anno però era diventata una partecipazione totale, un intreccio, un interesse profondo e concreto, nelle discussioni come nei momenti di lotta al cantiere o nelle belle e tante cene con i compagni. Con la sua discrezione aveva scelto una casa a San Giorio, “un posto tranquillo” come amava ripetere spesso. Con Simona la sua compagna aveva iniziato a progettare una vita con la forza e la determinazione di un giovane che si apre alla vita e fino all’ultimo giorno è stato così. Una piccola storia che per noi è stata grandissima. Una scelta d’amore verso la nostra comunità e la nostra terra che difficilmente dimenticheremo. Un dono, un abbraccio sincero, come quello di un bambino che con assoluta fiducia si affida alle braccia della mamma. Nelle lotte ci sono i momenti “famosi” come il 3 luglio o l’8 dicembre e poi ci sono i momenti, quelli veri, quelli in cui capisci che si è veramente riusciti a costruire un qualcosa di speciale.
Ciao Nico!
I funerali si terranno a San Giorio, domani 20 Aprile alle ore 15