La vicenda giudiziaria nei confronti dei notav presenta sempre novità (spiacevoli) che con il passare del tempo diventano sempre più insopportabili. Dopo averlo disposto, oggi a Luca è stato apposto il cosiddetto “braccialetto elettronico“, dispositivo destinato al controllo delle persone sottoposte agli arresti domiciliari o alla detenzione domiciliare che si applica alla caviglia e permette all’Autorità giudiziaria di verificare a distanza e costantemente i movimenti del soggetto che lo indossa. Nel caso di alterazione o manomissione del braccialetto, è previsto il ritorno in carcere e una pena aggiuntiva.
Una misura che è prevista dal codice, quasi mai applicata e che appare del tutto sproporzionata rispetto all’entità dei reati contestati a Luca, che è stato arrestato alla fine dell’anno, con una mossa vigliacca, perchè non ha sentito il citofono.
La fantasia della procura e del tribunale si applica con costanza contro ogni notav, permettendo misure assurde come quest’ultima in oggetto. Certo è che su di noi c’è un’attenzione spropositata che dimostra come ci si trovi di fronte ad una crociata che si sta spingendo molto più in là del dovuto, a discapito di altri processi e provvedimenti per i quali i signori togati di Torino si dovrebbero solo vergognare.