Il consiglio della città metropolitana di Torino nella giornata di ieri, 22 dicembre 2016 ha deliberato a favore dell’osservatorio tav Torino Lione. Nella mozione presentata dalle minoranze la presenza della città metropolitana o provincia che sia alle sedute, il comodato d’uso dei locali e anche la definizione del canone a titolo di rimborso spese (circa 15000 euro l’anno). La votazione, 9 favorevoli (PD PDL e destra varia tra Lega Nord e oltre) 8 contrari (movimento 5 stelle) e 1 astenuto. Una vittoria del partito unico degli affari? Diciamo pure subito di no. Se vittoria è stata la si potrebbe definire in modo “epico” una vittoria di Pirro. Visti i personaggi che oggi esultano, Ferrentino ed Esposito, la definiremmo forse meglio come la vittoria dei Pirla. Sicuri ovviamente che le loro gesta a differenza dell’astuto e audace comandante militare alessandrino non verranno citate nella storia.
Basterebbe leggersi infatti la tanto blasonata “legge Del Rio”, allora firmatario di leggi nefaste oggi pessimo ministro delle infrastrutture “del malaffare” per capire che non si andrà molto lontano con queste delibere. Nel passaggio di abolizione delle province verso le nuove città metropolitane viene infatti dato potere di “indirizzo” al futuro consiglio di “seconda” elezione (i membri giungono dalle elezioni comunali) e potere decisionale “ad imperium” al sindaco della città capoluogo nonchè presidente della città metropolitana. Non sta al movimento no tav decidere le sorti della battaglia in consiglio ma alcune considerazioni vogliamo aggiungerle. Questa mozione in modo “astuto” o “pirla” che dir si voglia esprime un mero parere consiliare non vincolante per la presidente Appendino. La medesima potrà decidere la sua presenza o meno come fece l’allora presidente si tav Fassino.
Ci auguriamo dunque che quanto prima si prenda una posizione decisa e definitiva sul punto. Lasciamo questi frivoli momenti di autoironia a chi festeggia le vacanze di natale con un caschetto giallo in testa, in mezzo alla polvere e alla devastazione del cantiere. Politicanti circondati e protetti da tanti poliziotti e militari che li difendono dalle persone oneste e dagli elettori.