Luis Besson e Laurens Jan Brinkhorst, classe 1937, hanno fatto nella giornata di ieri visita alla sindaca torinese Appendino.
Evidente a tutti la posta in palio: convincere la nuova giunta, a quanto pare indifferente ai cinguettii di Foietta, della bontà ed irreversibilità della Torino-Lione.
Dai quotidiani locali apprendiamo di un incontro cortese e formale, durante il quale i super emissari europei hanno comunicato lo stato dell’avanzamento dei lavori, l’apertura dei cantieri entro il luglio 2017 e la proroga di un mese della scadenza per la ratifica dei due parlamenti del contratto transnazionale Italia-Francia che quindi slitta a gennaio 2017.
Già, un mese in più, tempo utile al governo per non affrontare in parlamento l’enorme ed inutile spesa per la Torino-Lione a ridosso del recente terremoto ed alimentare le polemiche sugli investimenti che sarebbero necessari per la messa in sicurezza dei territori e non solo.
Il nostro paese fa fatica e come giustificare lo sperpero di tanti miliardi in un qualcosa di inutile sappiamo che sono sempre più persone a chiederselo e a chiederne conto a Renzi.
Questa gita non richiesta pare, quindi, non abbia sortito gli effetti sperati dalla lobby delle Grandi Opere, tanto che i torinesi, ringraziandoli del tempo speso, hanno ribadito la contrarietà all’opera poiché inutile e costosa.
Attendiamo ora l’uscita dall’Osservatorio, preannunciata da tempo oramai (già in campagna elettorale) e non ancora diventata realtà.