Si è concluso da poche ore il Festival Alta Felicità e tra uno “smontaggio” e l’altro si tirano le prime somme di questa incredibile esperienza.
I volti delle migliaia di persone che hanno attraversato la valle basterebbero a rendere l’idea di come Venaus sia diventata, per pochi giorni, il centro di un mondo “diverso”, dove il piacere di stare insieme e condividere il proprio tempo sono state le protagoniste assolute.
Tanto impegno da parte dei No Tav impegnati in turni lunghissimi a grigliare, cucinare, garantire la sicurezza per tutti e tutte, i bar, i trasporti, le questioni tecniche e logistiche, la regia, la gestione del palco, le gite ed escursioni, i reading, i dibattiti, i laboratori ecc.
Ognuno di noi ha messo a disposizione le proprie capacità e il proprio entusiasmo, sapendo che per tutti gli altri era esattamente lo stesso.
Volevamo mostrare qual è lo spirito che vive all’interno della lotta No Tav e dai rimandi che ci arrivano da tantissime persone di tutta Italia crediamo proprio di esserci riusciti.
Noi siamo questo e la dura lotta che portiamo avanti, contro la miitarizzazione del territorio, le continue intimidazioni da parte della questura e della procura cittadine e la devastazione della valle, sono anche il prodotto della forza che questa comunità ha saputo costruire in tanti anni. L’altra è la convinzione di essere nel giusto, per questo non ci siamo mai inginocchiati di fronte al potere e mai lo faremo.
Abbiamo raccontato anche di molte altre lotte che dai monti del Kurdistan, passando da Taranto, dalla Terra dei Fuochi e dai Paesi Baschi, arrivano fino alla nostra valle perchè l’obiettivo è sempre lo stesso, la lotta è una sola.
Questa tre giorni ci restituisce un grande entusiasmo e la consapevolezza rinnovata che possiamo fare tutto, se siamo uniti.
Da domani ripartiamo da questo, con la ferma consapevolezza che solo continuando la nostra lotta potremo liberare i nostri compagni in carcere e tutti gli altri sottoposti ancora a misure cautelari.
Ripartiremo dalla difesa del nostro territorio e dall’attacco di quel cantiere, emblema di un sistema che per quanto ci riguarda non ha più motivo di esistere.
In questi giorni molti hanno rosicato, tentato di disturbare e appannare la semplice meraviglia di questa esperienza: non possono niente contro di noi e pensiamo che, in fondo, lo sappiano bene.
Ringraziamo tutti coloro che sono venuti in Valsusa e che ci hanno permesso di vivere questi giorni all’insegna dall’Alta Felicità.
Portate la nostra lotta nelle vostre città e consideratevi i benvenuti ogni volta vogliate tornare.
Ci vedremo presto, sui sentieri di queste montagne e in tutte le piazze in cui la parola “lotta” è sinonimo di libertà.
Avanti No Tav!