Beppe Lizzari è ai domiciliari a Giaglione dal 9 Aprile scorso. Non può svolgere i lavori della campagna che erano il suo mezzo di sostentamento ed è ormai nell’impossibilità di far fronte, con la sua compagna Monica, alle spese per cibo e bollette. Ora il giudice gli vieta anche di andare dal suo avvocato difensore e Beppe decide lo sciopero della fame.
Quanti provvedimenti cautelari così duri ha comminato quel giudice per reati comuni di analoga gravità? Sempre di più dobbiamo pensare ad una persecuzione