Un’altro duro colpo da digerire per la procura di Torino con l’assoluzione arrivata oggi nei confronti di Gabriele e Matteo (Pandino) accusati, con prove ridicole, di sequestro di persona e altri reati riguardanti la grande giornata di lotta del 3 di luglio 2011.
Nonostante in precedenza un’altro pm, Giuseppe Ferrando, oggi procuratore capo a Ivrea, non aveva proceduto con le incriminazioni nei confronti di nessuno, la procura è tornata sul caso chiedendo 9 anni per i due notav (6 anni con rito abbreviato), con un’ accusa che aveva in mano solamente delle parole e delle probabili affermazioni.
Ma probabilmente la crociata dei pm con l’elmetto si è spinta troppo in là e questa mattina il giudice ha assolto tutti perchè il fatto non sussiste. L’ennesima inchiesta dopata e intrisa d’odio si chiude così con una sonora sconfitta per il pool anti notav, che non contento del crollo dei precedenti castelli costruiti ad arte, avuto con i reati di terrorismo (tra gli altri), per i quali ci si avvia all’ennesimo ricorso (abbiamo perso il conto), prosegue per la sua strada.
All’ennesima figuraccia sulla pelle dei singoli notav e del movimento notav tutto, ci chiediamo però quando sarà il tempo della verifica, da parte di chi ha questo potere all’interno del sistema della magistratura. Reati spropositati, perquisizioni, violazione della privacy, misure restrittive colpiscono tanti notav e a volte, come in questo caso, si rivelano veri e propri abusi, che non trovano però mai nessuno a risponderne, né moralmente né civilmente.
Evidentemente c’è un’immunità che li fa risiedere al di sopra di ogni norma, e al di sopra di ogni minima morale ed etica. Ma del resto, da tempo abbiamo capito che nel nome della “legalità” si vuole agevolare la costruzione di un’opera per la quale ogni euro (pubblico) speso è rubato a qualcosa di più utile per tutti…
Per oggi il malox lo lasciamo usare a voi.