Ed è tra gli uffici del Tribunale, a testa bassa e con la spinta del rancore per tutti gli schiaffi ricevuti negli utlimi messi, che il pm Rinaudo continua la sua crociata personale con i No Tav incassando, in occasioni come queste, mezze soddisfazioni che magari gli permetteranno cene più serene e sonni più tranquilli.
E’ notizia infatti di poco fa che il ricorso della procura torinese, a firma di Rinaudo, sull’aggravamento delle misure cautelari ai giovani No Tav arrestati ad inizio settembre durante un’azione notturna e scarcerati dopo pochi giorni, è stato in parte accolto.
Jacopo giovane ricercatore universitario torinese e Checco No Tav bolognese non torneranno in carcere come richiesto dalla procura, ma dovranno essere sottoposti al regime di detenzione cautelare presso la propria abitazione. Per gli altri rimangono confermate le altre misure di restrizioni a cui sono già sottoposti, tra le quali il rientro serale presso la propria abitazione e gli obblighi di dimora.
Al momento le nuove misure cautelari non sono attuative e i legali sono al lavoro per il ricorso, comunque vogliamo immediatamente dare ai due giovani No Tav la nostra solidarietà e la promessa che non rimarranno mai soli!
Avanti No Tav!