[riceviamo e pubblichiamo] Una preghiera per il Dr. Maddalena, procuratore generale della Corte d’Appello.
Per favore, non privi la Procura di Torino di questo record sempre più unico nel panorama nazionale, perdere tutte le cause in cui si imputa il terrorismo a carico dei No Tav: nel processo d’appello per il compressore bruciato insista a chiedere che i quattro imputati, assolti dal Tribunale per quel reato, vengano condannati.
Faccia come i suoi illustri colleghi Padalino e Rinaudo, ignori quello che dice la Cassazione oggi. Dimostri che Torino sa distinguersi, insistere sul cavallo giusto, tirare dritto sempre e comunque, nel solo interesse della Giustizia.
La prima volta a Torino fu nel 1998. L’accusa di terrorismo ai tre anarchici, basata su prove granitiche, costò la vita in carcere a Edo e Sole ed una lunga trafila giudiziaria al loro compagno Silvano, conclusasi con l’assoluzione in Cassazione, niente terrorismo, neanche l’ombra.
Nel 2013, il grande ritorno. Dopo una spiacevole pausa di quindici anni, la Procura di Torino è riuscita a riappropriarsi della brillantissima teoria, e a farsi smentire due volte dalla Cassazione e due volte dallo stesso Tribunale locale, appunto un record.
Ora che la Cassazione ha rispiegato bene i motivi per cui il terrorismo non si può imputare ai No Tav, non si faccia influenzare da questa fastidiosa sensazione di trovarsi in un vicolo cieco: sia sabaudo e ignori il sentimento comune, tenga alto l’onore dell’Ufficio, sia coerente con il percorso vincente segnato dall’ex procuratore Caselli.
Non riformuli l’accusa. Sostenga ancora una volta che i No Tav sono terroristi.
Non ci sorprenda, Procuratore, in questo suo ultimo grande processo prima della pensione. Manca solo la Corte d’Appello a dirlo, manca pochissimo!
Antonino Meli