di Valsusa Report – Si apprende proprio ora che stamattina, 27 novembre, due No Tav che andavano a lavorare il loro fondo dentro le mura del cantiere-fortino sono stati raggiunti in tutta fretta dalla vigilanza delle forze in divisa. L’entrata della zona rossa si estende oltre il cantiere fino alla cosiddetta “zona centrale”, in prossimità della centrale elettrica dell’Iren, appunto il varco Chiomonte. Una zona presidiata probabilmente perchè la corrente per le luci del cantiere arriva da lì. Cancello, fari notturni, posto di blocco e immancabili telecamere fanno da scudo. La Central Room, posizionata alla Maddalena, registra tutto.
I due No Tav come altre volte, da quando la zona è diventata accessibile anche a loro nelle ore diurne (dalle 8 alle 19), si sono recati al loro fondo di proprietà per risistemare quei terreni da troppi anni abbandonati e incolti. Fermi al posto di controllo squilla il telefono, chi è alla guida risponde. Controllo avvenuto, con i soliti crismi, documenti, “scenda mi apra il baule”, ripartono, dopo pochi metri una macchina della polizia gli sbarra la strada, seguiteci al piazzale della Maddalena, spupefatti loro eseguono. Arriva la polizia stradale, verbale di 200 euro e 10 punti sulla patente. A nulla sono servite le spiegazioni.
Dai soliti aperipranzo, svolti proprio davanti al cancello varco Chiomonte, ci fanno sapere, che molti di quelli che entrano normalmente non hanno la cintura di sicurezza. Noi facemmo notare, in un nostro articolo [QUI], come il divieto di transito ai cammion superiori alle 35 quintali fosse eluso quotidianamente.
V.R. 27.11.15