Paolo Foietta è stato nominato presidente dell’osservatorio tav e commissario straordinario del governo al posto di Mario Virano volato ormai in alto. Anche lui architetto, PD, si tav della prima ora, ha sempre vissuto di politica accreditandosi come esperto di non si sa bene cosa. Era da tempo vice presidente dell’osservatorio e ha messo mano nei vari progetti della provincia sui rifiuti che certo non brillano per innovazione e risultati conseguiti.
Ma ci sentiamo di dire un bel finalmente! Perchè se almeno Virano poteva essere spacciato come un personaggio non legato direttamente ai partiti (falso!), Foietta è l’esempio di quello che è sempre stato l’osservatorio sulla Torino Lione: non un tavolo di dialogo o di studio, ma un luogo dove far digerire la pillola ai valsusini, invitando solo sindaci e tecnici a favore, a priori, del tav.
Tutto il percorso dell’osservatorio e del commissario Virano è fallito miseramente negli anni e Foietta è sempre stato della partita, solo che oggi con la riforma delle province ha una poltrona (anzi due) e stipendio garantito.
Noi ce lo ricordiamo così, quando prendeva a schiaffi chi non la pensava come lui, e ce lo ricordiamo in molti dibattiti dove qualsiasi notav lo ha zittito su tutti i fronti.
Poi ce lo ricordiamo in coppia con il sen Esposito redigere quel libro “Tav Si” che si rivelò un goffo e maldestro tentativo di propaganda finanziato direttamente da Confindustria.
L’architetto poi ha dei problemi seri con i numeri, nelle presentazioni del suo libro parlava a vanvera del turismo su Torino, gonfiando le cifre come in uso ai sitav, di “…Torino è diventata la seconda città turistica d’Italia…visitata da decine di milioni di persone…” e il Tav sarebbe stato l’opportunità giusta per sfruttarsi così tante presenze. (Qui gli articoli “SiTav Foietta e affidabilità dei dati. Due paroline…” e “Foietta e i dati: proprio non ci siamo!“)
Insomma la persona giusta al posto giusto per un pò di propaganda, un paio di stipendi e gli interessi del suo partito, il PD.
Del resto non è la corruzione l’unico problema delle grandi opere, è il sistema delle grandi opere, le grandi opere stesse sono il vero problema, quello legale.