Domani alle 14.30 è prevista la sentenza del maxiprocesso contro i 53 notav posti sul banco degli imputati da oltre due anni per le giornate del 27 maggio e 3 luglio 2011, rispettivamente lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena e il giorno dell’assedio al cantiere.
Un processo politico, dove tramite 53 imputati è tutto il movimento notav ad essere messo sotto accusa. Quasi un centinaio di udienze a ritmo serrato come mai in Italia si è visto, le udienze tenute nell’aula bunker del carcere Lorusso e Cotugno, testimoni reticenti da parte dell’accusa e intimidazioni continue ai testimoni della difesa. Uno show continuo da tutto il gruppo dei pm con l’elmetto che sul più bello, alle arringhe conclusive hanno dovuto mollare, per passare il testimone e lasciare spazio alle Pm Quaglino e Pedrotta che comunque hanno portato avanti la linea accusatoria nello stesso stile (con anche qualche caduta di stile quando ci hanno spiegato che“il gesto simbolico è quello di darsi fuoco in piazza”).
A questo processo ci si è arrivati in seguito ad arresti e ad una campagna stampa imbeccata dall’allora procura guidata da Giancarlo Caselli, vero artefice della crociata in campo.
Sono quasi 200 gli anni chiesti come condanna complessiva ai notav e non si contano i risarcimenti, domani ci sarà la sentenza (o vendetta?). Non lasceremo da solo nessuno, come sempre, come tutte le volte, perchè siamo più forti di loro, tutti insieme.
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