Maurizio Lupi è un alunno svogliato, non fa i compiti. Specialmente sulla Torino-Lione. Qualcuno in Europa se ne sta accorgendo. La cosa ci costerà cara perché, alla fine, i conti da pagare rimarranno a noi. E sono conti salati.
A La Maddalena di Chiomonte (il cantiere simbolo del Tav) la talpa continua a dormire. In 54 mesi la galleria di servizio ha raggiunto appena un quarto di quanto previsto. Buona parte dei soldi europei sono già persi, perché a fine anno il lavori non saranno conclusi. La nuova Commissaria Europea Violeta Bulc è stata chiara: niente contributi per lavori svolti dopo il 31 dicembre 2015.
Una bella gatta da pelare per lo scolaro Lupi. L’appalto attualmente assegnato (ovviamente all’immarcescibile cooperativa CMC di Ravenna) costa 120 milioni di euro ma riguarda solo 5,8 km e non tutti quelli del progetto (1). Peccato che all’Europa si era venduta la galleria intera! Il patto sottoscritto era semplice (siamo nel 2007): 1 galleria di servizio da 7,5 km, 132 milioni di euro il costo previsto, 66 milioni il contributo europeo (Decisione C 2013 1376).
A fine anno la talpa dovrà ancora arrivare a metà scavo. Quindi il calcolo è presto fatto. Con la galleria a metà, l’Europa revoca metà contributo, quindi verranno persi 33 milioni di euro. Aggiungendo gli ulteriori appalti per finire i lavori tutta la galleria rischia di costare quasi 190 milioni di euro. L’aritmetica è semplice: 190 -33 = 157 milioni di euro.
Ma il bello deve ancora venire. Il tiro mancino a Lupi arriva pochi giorni fa, proprio dai compagni di scuola francesi. L’annuncio è di Lyon Turin Ferroviaire, la potente società pubblica francoitaliana. Ci sarebbero 106 milioni di euro per altri 9 km di scavi geognostici a St Martin la Porte. E’ il Governo Francese metterli a disposizione ma è una mossa obtorto collo: il contratto LTF l’ha già firmato due mesi fa, prima di sapere chi paga (2). I francesi sono talmente spaventati che ci tengono a precisare che questa è solo la loro parte: la cifra “sarà integrata dai finanziamenti dell’Unione Europea e dell’Italia”.
Cosa significa? Anche qui serve qualche conto. Considerando un contributo europeo UE per studi geognostici, ecco la ripartizione teorica dei costi: 50% UE, 25% Italia, 25% Francia. Ergo: se i francesi mettono 106, questa nuova trovata di LTF costa complessivamente oltre 424 milioni di euro (esattamente 4 volte la quota francese).
Ma è proprio così la storia? Quali sarebbero questi “finanziamenti dell’Unione Europea”? A St Martin la Porte non si vedrà niente di serio fino a metà 2016, è la stessa LTF ad ammetterlo. Ne consegue che l’Europa non metterà nemmeno un euro, trattandosi di lavori evidentemente svolti dopo il termine del 31 dicembre 2015. Lavori tutti a spese dei “proponenti”: Italia e Francia.
Mentre Lupi si trastulla con le fiabe di Virano, matura una piccola catastrofe finanziaria. Ricapitoliamo: 157 milioni di euro per la Galleria de La Maddalena più 424 milioni di euro per gli altri scavi a St Martin La Porte uguale otre 580 milioni di euro. Chi li paga? Ovviamente sempre le cuginette Francia e Italia, a metà. Purtroppo non si tratta di dividere la merenda del piccolo Maurizio Ministro.
La bella avventura della Torino-Lione sta già costando ai contribuenti italiani 290 milioni di euro. E nulla è ancora veramente partito. Né partirà, perché l’Unione Europea non ha i soldi per il Tav (3). Lo sanno tutti.
Buonanotte Maurizio.
(1) http://cmcgruppo.com/cmc/project/tunnel-esplorativo-la-maddalena/
(2) http://www.ltf-sas.com/assegnati-lavori-per-saint-martin-la-porte/
(3) https://www.notav.info/documenti/credito-esaurito-comunicato-notav/