di Claudio Giorno
SANT’AMBROGIO 5 febbraio 2011 – Come si sa PD e SEL hanno organizzato un convegno per parlare dello stato di salute della ferrovia Torino-Bardonecchia (Modane) e del servizio di trasporto pubblico locale col suggestivo titolo “il treno dei desideri” ma fin dal saluto di benvenuto il Sindaco di SantAmbrogio Dario Fracchia ha voluto precisare che forse sarebbe stato più felice parlare di “treno dei diritti” visto che pur sempre di servizio pubblico si tratta e di un servizio la cui qualità dovrebbe essere commisurata al costo molto elevato che grava interamente sui cittadini-contribuenti (spesso anche utenti). Ma soprattutto il sindaco ha tenuto a rispedire al mittente come irricevibile il ricatto sempre più scoperto (l’ultimo è del viceministro Giachino) “vi diamo i treni locali solo se ci lasciate passare col Tav!| “La madre di tutte le compensazioni”, l’ha efficacemente definita aggiungendo che, peraltro, nessuno è in grado di garantirla… Poi è venuto significativamente a sedersi tra il pubblico e Pacifico Banchieri, segretario di zona del PD, ha illustrato i motivi e le modalità dell’iniziativa lasciando subito al presidente della Comunità Montana, Sandro Plano, il compito di precisare la linea politico-istituzionale in cui ci si vuole muovere. E Plano ha ribadito (senza girarci attorno, come è sua consolidata abitudine), l’estraneità assoluta tra TAV , nuove grandi opere ed efficienza di un sevzio dovuto, tantopiù che il vero problema continua ad essere l’accessibilità urbana che il proliferare di opere civili per il trasporto individuale aggrava invece di risolvere, e che solo una migliore organizzazione del trasporto collettivo potrebbe aiutare. Una enunciazione politica, ma tecnicamente sostanziata, tanto è vero che l’ingegnere Andrea De Bernardi, chiamato a spiegare quali sono i problemi che non consentono di avere il cadenzamento e l’armonizzazione degli orari e un servizio adeguato alla domanda ha portato ad esempio non tanto le invidiate soluzioni tedesche o francesi, ma i progressi straordinari delle ferrovie spagnole che solo dieci anni fa avevano problemi ben più gravi dei nostri e la fantastica efficienza di aree ben più complesse (e che noi consideriamo “arretrate”) come quelle attorno a Istanbul, Praga e Budapest! Città e paesi dove tutto – a cominciare dal materiale rotabile – è migliorato in modo incredibile relegandoci a paese sulla strada del declino anche in un campo – quello della costruzione di materiali ferroviari – dove pure fino a 20 anni fa potevamo vantare dei primati mondiali! Per non dire degli ingenerosi paragoni tra volumi e frequenza di trasporto su linee del tutto paragonabili alla nostra: l’attuale Gottardo tra Chiasso e Bellinzona, che pur in presenza di ben altri numeri riservati alle merci riesce a garantire corse passeggeri con frequenze anche a 15 minuti nelle ore in cui serve e -udite udite – il servizio pendolare notturno! Fantascienza come è emerso nell’intervento del presidente dell’autorità metropolitana del trasporto della provincia di Torino, Nigro, che non ha saputo far altro che proporre il solito scaricabarile di responsabilità sempre altrui per quel che non va e di buoni propositi sempre suoi per quel che sarebbe bello fare: non il treno, ma un tram chiamato desiderio, Molto più concreti (anche se non ci voleva molto per la verità) i successivi interventi dei rappresentanti dei pendolari e di cittadini che hanno evidenziato – se ce ne fosse stato ancora bisogno – carenze e disservizi al limite e oltre il “dispetto”…l’arroganza delle ferrovie dello stato che (nonostante il cambio di 360 gradi attuato dal “liberista” Cota che ha accantonato la gara predisposta dalla Bresso per affidare il servizio alla miglior offerta in cambio della vecchia e collaudata trattativa privata all’ipersovvenzionato monopolista di stato) arrivano fino alla sostituzione di treni recenti con convogli alla vigilia della rottamazione provenienti da regioni forse più “simpatiche” ai vertici FS, come ha denunciato Carbonari, portavoce dei pendolarti della Torino-Milano. Anche Ferrentino a nome della segreteria provinciale del partito di Vendola si è aggrappato all’arroganza FS (in mancanza – forse – di migliori argomenti), mentre Boeti che parlava per il gruppo regionale PD ha dedicato metà del tempo del suo lunghissimo intervento a difendersi dall’accusa di essere un politico di professione (nonché a gettone) fattagli da un cittadino… Grottesco il tentativo finale di Nigro che – spogliandosi della veste istituzionale (per fortuna non c’erano minori in sala) e producendosi in un sorta di prematuro epitaffio per Chiamparino) si è rivolto ai presenti al grido di compagne & compagni tentando di sottrarre a Sandro Plano le conclusioni politiche provando a dissentire sulla osservazione di assoluto buonsenso con cui il presidente di Comunità Montana ha chiuso la mattinata: “in un meccanismo per cui un’autorità pubblica sanziona economicamente un’impresa pubblica per i suoi disservizi invece di lavorare a migliorarli e sanzionare –semmai – i soggetti privati c’è qualcosa che non quadra”: Peccato che ai fan PD delle prime due file, fascinati dal compagne & compagni da quello che siccome urlava più forte dev’essere sembrato loro “il capo” gli si sia dovuto spiegare a pomeriggio inoltrato che forse era più saggio dar retta all’esponente di valle del loro partito che a quelli che arrivano dalla città…