Stasera (ieri n.d.r.), appena due giorni dopo le cariche e i lacrimogeni ad Arquata, ben oltre un centinaio di no tav si sono recati al cantiere di Isoverde-Cravasco, recentemente aperto e attualmente molto attivo (i turni serali finiscono a notte inoltrata). Una volta giunti sotto il cantiere, hanno trovato un imponente numero di forze dell’ordine ( piani alti della questura genovese, digos, otto camionette di poliziotti e carabinieri schierati in antisommossa ) ad attenderli, bloccando l’ingresso del cantiere e occupando lo spazio circostante. Una rumorosa battitura ha scandito incessantemente il presidio; cori cantati a gran voce per tutto il tempo e uno striscione per la liberazione dei compagni no tav arrestati con i loro nomi scanditi con tutta la forza e con tutto il cuore. Nel frattempo, tra le lucciole e i caprioli, protetti dalle montagne e dal buio della notte, alcuni no tav si sono intrufolati dall’alto dentro il cantiere, arrampicandosi sul ripido pendio che lo costeggia sopra l’imbocco della galleria; da lì hanno calato un grosso striscione sulle reti para-massi: “Questo schifo va fermato”, illuminando la notte con fuochi pirotecnici appena sopra il cantiere. Tutto ciò ha creato agitazione nel cantiere: gli operai sono stati richiamati dai lavori e fatti uscire, mentre la polizia cercava, con l’ausilio delle torri faro, di scovare i notav. Il cantiere di fatto è stato presidiato dalle sette alle undici, bloccando i lavori e l’entrata-uscita dei mezzi pesanti che da giorni attagliano il paese di Isoverde; a quel punto il corteo ha ripreso la marcia verso Isoverde, con le fiaccole in mano e una serata di lotta nel cuore; gli operai sono transitati via veloci sui camion, scortati dalla polizia.
Ancora contro l’alta velocità, in solidarietà agli arrestati e a chi ha resistito agli espropri mercoledì 30 ad Arquata, una serata che segna il passo della lotta al tav e al terzo valico,rilanciando l’appuntamento di domenica 3 agosto sera ad Arquata, dove si svolgerà una fiaccolata contro il TAV-Terzo Valico.