Faccio un esempio: Hubert Du Mesnil, presidente di Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), ha risposto nel corso di un videocollegamento tra le due sedi della società, Torino e Chambery, in una lunga conferenza-stampa lo scorso 3 giugno, sul TAV. E parla francese, Hubert.
Si può trovare la cronaca, abbastanza completa, sui giornali francesi, come ad esempio il Moniteur:
L’articolo è lungo, ma io che so leggere ve lo riassumo in poche frasi. Parlando del tunnel di prova (geognostico), secondo LTF il cantiere in Francia verrà aperto a inizio 2015: costo previsto 390 milioni di euro. Per quanto riguarda l’opera vera e propria, la Francia non ha messo a bilancio ancora un singolo euro e — secondo Du Mesnil — dovrebbe poter essere in grado di reperire i 150–200 milioni di euro all’anno che saranno il costo minimo previsto a suo carico, su una tempistica di dieci-quindici anni, per un totale di 2,2 miliardi di euro degli 8,5 preventivati totali, a patto che il finanziamento dell’Unione Europea arrivi al massimo del 40%, cosa che si vedrà nel 2015.
E qui scatta il dramma. Se leggiamo i giornali italiani , di tutta questa incertezza, della distinzione fra tunnel di prova e opera vera e propria, degli zero fondi messi finora a bilancio dalla Francia, dell’alea riguardante l’europa, fra parentesi per nulla intenzionata a fornire il famigerato 40%, dato che i fondi globali a disposizione per queste “grandi opere” sono molto limitati, vi sono moltissime altre opere pretendenti, e la Torino-Lione è in pessima posizione di priorità, non vi è traccia.
TAV: la Francia onorerà gli impegni — dicono, ad esempio, quelli di Repubblica.
Deve essere una evidente difficoltà con la lingua francese. Aiuto io.
Traduco e riassumo qui il pezzo finale dell’articolo del Moniteur, che evidentemente era proprio impossibile come forma linguistica, dato che non se ne trova la minima traccia.
TAV: un programma indefinito
Mentre la risposta della Commissione europea è prevista nel 2015, il calendario successivo dell’opera non è definito con precisione. Il calendario non è fisso, ha detto Hubert du Mesnil, e sarà un compromesso a fronte dei molti vincoli tecnici, finanziari e politici che si presenteranno.
Per quanto riguarda il completamento totale del collegamento ferroviario tra Lione e Torino — al di fuori della giurisdizione di LTF — che dovrebbe costare circa 18 miliardi in più, Hubert du Mesnil ha semplicemente dichiarato che dovrebbe avvenire in fasi, a seconda dello sviluppo del traffico.
Ah, va bene. Allora (vedi figura qui sotto) possiamo star tranquilli. Anzi: #stianosereni gli irriducibili innamorati del tunnel. Le campane a morto stanno suonando ormai a stormo.
Addendum: un certo allarme mi ha poi destato questo autorevolissimo articolo del Presidente di Confindustria: TAV subito o sarà troppo tardi! L’attuale linea Torino Lione è quasi satura.
Era il 1991: io ero poco più che un ragazzo. Nel 2010, il traffico sulla Torino-Lione è circa (linea blu) il 20% dell’attuale capacità. In discesa.
PS — Un ringraziamento all’amica Cristina Ferro di Giaveno (TO) che mi ha fornito il materiale e la segnalazione.