Comunicato – Nella giornata di martedì la procura torinese ha messo in campo l’ennesima operazione repressiva con 11 ordini di custodia cautelare in carcere o domiciliare, oltre a diverse altre misure restrittive.
Tutto ciò avviene nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge attivisti del movimento di lotta per la casa molti dei quali sono da tempo presenti anche nella lotta in Valle contro la costruzione dell’alta velocità.
E’ il caso di Chiara, Nicolò e Claudio, tutt’ora in carcere con l’assurda accusa di terrorismo nonostante la recente sentenza della cassazione, e di Forgi, ai domiciliari da quasi un anno, a cui sarà impedito con la nuova misura il permesso di andare a lavorare.
Come movimento notav da tempo condividiamo il percorso di lotta per la casa e del diritto all’abitare e sosteniamo chi combatte speculatori, palazzinari e cementificazioni selvagge.
Rispetto all’art 5, del vergognoso piano casa approvato dal governo Renzi, che colpisce duro proprio chi la casa non ce l’ha e decide di occuparla, vogliamo sottolineare come il relatore in aula sia stato proprio il senatore Esposito, ormai il Borghezio del PD, a noi ben noto per le sue uscite deliranti e la sua ossessiva ricerca di visibilità mediatica.
Evidente risulta altresì come questa operazione della procura torinese, capitanata da personaggi molto discutibili come il pm con l’elmetto Rinaudo, segua la scia tracciata dal persecutore dei No Tav Giancarlo Caselli ed abbia il “sapore della vendetta” contro chi è attivo nelle diverse lotte che si esprimono sui territori.
Secondo questa logica chi partecipa alle lotte sociali viene elevato a “nemico pubblico” e in quanto tale merita quindi essere colpito da accuse sempre più pesanti e roboanti.
Come movimento No Tav esprimiamo totale solidarietà a tutti gli arrestati e agli inquisiti di martedì scorso, augurandoci di vederli ben presto liberi nelle lotte.
Il Movimento No Tav
Villar Focchiardo 4 giugno 2014