Nel processone ai no tav per i fatti del 27 giugno e 3 luglio 2011 che si celebra a Torino in aula bunker, si sono costituiti parte civile, contro i 53 no tav imputati di resistenza violenza e lesioni a pubblico ufficiale, i ministeri dell’interno, della difesa e dell’economia reclamando centinaia di migliaia di euro per danni. anche la presidenza del consiglio dei ministri aveva provato a costituirsi pretendendo di farsi risarcire il danno di immagine internazionale per milioni di euro, ma gli avvocati dei no tav l’hanno fatta escludere.
L’altro ieri si è svolta a Napoli l’udienza preliminare di un altro processo. Quello per lo scandalo dei plasmaderivati infetti, la più brutta pagina della storia farmaceutica italiana che ha ucciso con l’AIDS oltre 410 nostri concittadini, e più di 2000 ne ha contagiati con epatite C per l’uso tra il 1978 ed il 1987 di farmaci infetti. l’udienza dell’altro ieri era la prima di una serie che arriverà a giudizio, e riguardava una tranche iniziale dei decessi. gli imputati erano alcuni dirigenti di industrie farmaceutiche italiane e Duilio Poggiolini, già membro della P2, ex direttore generale del servizio farmaceutico del ministero della sanità dal 1973 al 1992. le accuse contro di loro, di estrema gravità: omicidio colposo plurimo aggravato, per aver omesso di controllare il plasma di origine, non aver inattivato i virus nei farmaci, non aver ritirato i prodotti infetti, non aver informato i pazienti dei rischi. le famiglie delle vittime si attendevano che il governo ci costituisse parte civile contro Poggiolini, e contro gli industriali, chiedendo il risarcimento del danno patrimoniale (indennizzi e risarcimenti già pagati alle famiglie per la perdita dei loro cari) e non patrimoniale (immagine: frustrata dal comportamento criminale degli imputati). ma in udienza quando c’è stato l’appello e il giudice ha chiamato fra le parti offese il ministero della salute, che era stato regolarmente informato, c’è stato il silenzio. non come a Torino quando in dibattimento contro i no tav il giudice ha chiamato il governo e il governo ha risposto presente con la presidenza del consiglio e tre ministeri.
Allora sarebbe interessante sapere chi a Roma, alla presidenza del consiglio dei ministri o ai ministeri controlla i processi in cui c’è il governo come parte civile e decide se costituirsi o no. capire per quali logiche, su quali sollecitazioni, e di chi, perchè si va a spada tratta contro 53 cittadini accusati di aver commesso reati mentre cercavano di evitare un disastro economico e ambientale colossale, e non lo si fa invece contro un ex piduista corrotto accusato di aver causato la morte di 400 persone.