Ieri sera, apprendiamo dai giornali, è stato aggredito da tre uomini incappucciati l’autista del PM Rinaudo, i media hanno dato grande risalto all’accaduto ed hanno già individuato a priori i colpevoli: il Movimento No Tav o meglio la sua cosiddetta “frangia antagonista”. Sono poi subito seguite le immancabili esternazioni di due personaggi quali il Sen. Esposito (appena rinviato a giudizio per calunnia nei confronti di alcuni No Tav) e Chiamparino che sono ormai i portavoce ufficiali della lobby politico/affaristica che vuole il TAV.
In tutto questo nessuno approfondisce “l’agguato”, che se ci permettete è abbastanza strano nella sua dinamica.
Ormai non si contano più gli episodi “strani” che oltre a non rientrare nella strategia dei No Tav sono anche controproducenti, il che li rende sospetti proprio perché il Movimento No Tav ha dimostrato in oltre 20 anni di sapersi muovere seguendo regole ben precise. Tra gli ultimi episodi anomali ricordiamo le tre bottiglie molotov ritrovate sullo zerbino del Sen. Esposito (che aveva appena speso 10.000 euro per l’impianto di sicurezza), ma chi è il pazzo che correrebbe un rischio enorme per depositare tre molotov sullo zerbino? Ricordiamo la strana sassaiola notturna contro l’autista di un mezzo del cantiere di Chiomonte, ma che senso ha compiere un’azione come quella? In ultimo le fantomatiche missive di morte dei NOA, anche questo un episodio talmente al di fuori delle strategie del Movimento da essere molto sospetto.
Stranamente le “aggressioni” le “minacce” etc. etc, come in un copione replicato ormai in modo automatico, sono avvenute e avvengono quando vi sono appuntamenti di richiamo nazionale che vedono coinvolto il Movimento No Tav, o passaggi legislativi importanti e, se ben analizzati, sembrano far parte di una strategia studiata a tavolino!
Dobbiamo anche dire che la storia dell’Italia e quella più recente della Valle di Susa, ci ha consegnato storia “diverse” da quelle ufficiali: abbiamo conosciuto le stragi di stato, i servizi segreti deviati e la connivenza tra stato e mafia e non ce ne dimentichiamo.
Nei prossimi giorni di appuntamenti molto importanti per il Movimento No Tav ve ne sono due, mentre nei giorni scorsi al Senato è stato ratificato il trattato italo francese del 2012 ed in tutti e tre i casi fa comodo oscurare le ragioni del Movimento con episodi giornalisticamente eclatanti.
E’ appena stata ratificato dal Senato l’accordo italo francese che di fatto apre il TAV ufficialmente all’ingresso della Mafia in quanto tutti gli appalti (anche quelli dalla parte italiana) saranno affidati secondo la legge francese che non prevede le regole antimafia.
Il 10 maggio è prevista a Torino una grande manifestazione nazionale organizzata dal Movimento No Tav, che si prevede avrà una più che massiccia adesione, di solidarietà ai quattro militanti tuttora detenuti con l’assurda accusa di terrorismo e contro l’utilizzo della magistratura come organo di repressione del dissenso.
Il 22 maggio si terrà a Torino il processo contro i quattro militanti No Tav accusati di terrorismo, un’accusa che non ha alcun fondamento, che è un chiaro esempio di utilizzo distorto della giustizia, che dimostrerebbe in modo inequivocabile l’accanimento dello stato contro una popolazione che manifesta il suo dissenso verso un’opera devastante per le finanze nazionali e per la salute.
Ormai gli indizi sono troppi per pensare che non vi sia una regia dietro a tutti quelle strane aggressioni o gesti intimidatori, questo ci ricorda un pò quello ormai famoso della guardia del corpo di Belpietro!