di Davide Amerio – Tg Valle Susa
Conferenza stampa del M5S questa mattina alle ore 11.30 dal Senato alla presenza di Marco Scibona, Alberto Airola, Carlo Martelli M5S Senato Luigi Gaetti, M5S vice presidente Commissione parlamentare Antimafia, Mario Giarrusso, Elisa Bulgarelli, Francesco Molinari, membri commissione antimafia M5S Senato.
Oggetto della conferenza l’approdo in aula del decreto legge 11/64 per la ratifica degli accordi internazionali Italia-Francia per il Tav.
Il precedente decreto Legge del M5S per bloccare questi accordi è stato fermato in Senato dal Presidente Grasso per difetti di costituzionalità, a suo dire, impedendo la discussione in aula.
Ora la ratifica degli accordi 2012, sbandierati come già rettificati a dicembre, arriva in Senato e il M5s oppone seri dubbi sulle problematiche che possono nascere in merito ai rapporti con la criminalità organizzata.
Il Trattato internazionale sul Tav rischia di favorire le infiltrazioni mafiose. Secondo questo accordo internazionale, la procedura di appalto per le opere di costruzione della Torino-Lione saranno assoggettate alla legislazione francese, dove manca una specifica normativa di contrasto alla mafia.
Senza modifiche al trattato le aziende controllate dalla criminalità organizzata potrebbero partecipare agli appalti così come ai subappalti ricevendo denaro pubblico.
In sintesi il contenuto di alcuni degli articoli messi sotto accusa da parte del M5S :
Art. 1: l’accordo non ha come oggetto la partenza della linea Tav, in quanto questa è rinviata ad un successivo protocollo che coinvolgerà l’Unione Europea e, specifica Scibona, non sappiamo quale sarà l’atteggiamento dell’Unione a riguardo. La realizzazione della linea è subordinata ai finanziamenti europei (40% massimo opera ma solo per la parte internazionale)
Art. 4: considera il vecchio tracciato della parte Italiana tra Susa e San Michele che per ora è stata cancellata in quanto si parla solo di low cost quindi realizzazione solo del tunnel di base mentre nell’accordo ci si riferisce a tutta la linea dove la Corte francese ha dichiarato la non convenienza dell’opera.
art. 6.5 comma 2 : “per quanto concerne le condizioni di aggiudicazione dei contratti relativi all’esecuzione dei lavori, alle forniture e ai servizi necessari alla realizzazione delle proprie missioni legate alla progettazione, realizzazione, esercizio della parte transfrontaliera dell’opera, il promotore pubblico è tenuto all’osservanza della Costituzione Francese oltre che delle direttive Comunitarie. Si disapplicano le norme di diritto nazionale nel caso in cui quest’ultimo si rivelasse contrario o incompatibile o più restrittivo rispetto alla normativa indicata. Il promotore pubblico può mettere in atto procedure di diritto nazionale…”
Art. 10 punto 1: l’aggiudicazione e l’esecuzione dei contratti relativi ai lavori, servizi e forniture […] sono disciplinate dal diritto pubblico Francese.