Si è appena conclusa l’udienza per il processo imbastito dalla procura di Torino per la rottura dei sigilli della Baita Clarea. Un’altro dei processi a ritmo serrato visto che ci sono di mezzo i notav e in questo caso Beppe Grillo, cosa che evidentemente esalta i soliti pm con elmetto.
Un processo senza senso per un reato di poco conto ma essendo una vicenda notav nulla è scontato e quindi da stamane il palazzo di giustizia era blindato con numerosi check point predisposti nei corridoi interni per chiedere i documenti a più persone possibili. In aula si consuma il solito teatrino della procura con un misto di arroganza e supponenza dove le prove vengono mostrate a discrezione dei pm.
Si giunge alle richieste dei Pm e il copione è sempre lo stesso: venti imputati con pene che vanno dai 6 mesi ad un anno e mezzo, con tra gli altri Alberto Perino e Beppe Grillo con richieste a 9 mesi di condanna e Giorgio per il quale viene addirittura richiesto un anno e mezzo di reclusione.
Lo spettacolo è ormai triste e scontato ma ai Pm piace così.
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