Un risveglio burrascoso quello di Martedì mattina, la telefonata di un abitante, il tam tam telefonico. Hanno agito di sorpresa al mattino presto, quando le persone erano a lavorare. Sono arrivati a Radimero, sobborgo di Arquata, dove sorge il Presidio No Tav – Terzo Valico in uno dei terreni su cui dovrebbero cominciare a scavare il tunnel di valico direzione Genova. Terreno dove dovrà essere portata la famigerata talpa, per iniziare la distruzione dei nostri acquedotti e del paese in cui viviamo.
Siamo accorsi sul posto prendendo, chi ha potuto farlo, l’ennesimo giorno di ferie per la difesa della nostra terra. Decine di poliziotti (chissà quanto sono costati ai cittadini) a presidiare l’accesso a Moriassi, altre decine in antisommossa all’interno della caserma dei Carabinieri, l’elicottero a sorvolare Arquata manco fossimo in guerra. Tutto questo per permettere a Cociv il taglio dell’erba di un campo, il disboscamento di alcuni rovi, il taglio di alcuni alberi e incominciare la recinzione parziale dell’area. Recinzione che si è materializzata con reti di plastica arancione al confine con il campo su cui sorge il Presidio No Tav.
Sembra la linea del fronte, un confine. Da una parte dignità, partecipazione, resistenza. Dall’altra arroganza, prepotenza, malaffare.
Abbiamo visto già troppo: il Cociv se ne deve andare.
DOMENICA 10 NOVEMBRE CI RITROVIAMO ALLE ORE 14 DAVANTI AL COMUNE DI ARQUATA E ANDIAMO A RIPRENDERCI LA NOSTRA TERRA.
DOBBIAMO DIFENDERE LA NOSTRA SALUTE E QUELLA DEI NOSTRI FIGLI DAL RISCHIO AMIANTO.
Invitiamo tutti i cittadini di Arquata, gli amministratori pubblici, le donne e gli uomini del movimento a venire a farlo pacificamente con noi.
QUESTO E’ IL MOMENTO DI ESSERCI, SOLO INSIEME POSSIAMO FERMARE LA DISTRUZIONE DI ARQUATA.
Comitato No Tav – Terzo Valico Arquata Scrivia
www.notavterzovalico.info