ripubblichiamo un articolo già pubblicato nei giorni scorsi visto l’uso che stanno facendo i media del movimento notav sulla manifestazione del 19 ottobre. Lo facciamo perchè non troviamo giusto oscurare le ragioni del 19o e gli sforzi degli organizzatori del corteo.
Avevamo già letto su altri quotidiani titoli del tipo: i notav invadono Roma e qualche solito sfortunato titolista che diceva: 19 ottobre, Notav Marcia su Roma.
Abbiamo capito che oggi, nel dizionario giornalistico urlato il termine notav ha sostituito noglobal e black block, quindi quando c’è da parlare di un corteo “caldo”, eccolo che diventa un corteo notav.
Cogliamo l’occasione per chiarire alcune cose a scanso di equivoci futuri e eper rendere onore a chi sta organizzando la manifestazione del 19 ottobre. La manifestazione di Roma è organizzata da varie realtà politiche e sociali che si muovono per il diritto all’abitare principalmente, cioè per difendere e richiedere casa e diritti per tutti. Sono quelle realtà che nella crisi difendono gli sfratti delle famiglie, occupano alloggi risolvendo realmente le emergenze abitative nelle metropoli.
E’ un movimento, quello del diritto all’abitare che va sostenuto, perchè nel giusto e perchè oltre a muoversi nel dato reale dei bisogni delle persone nella crisi, costruire reti sociali che s’interrogano sempre di più su come è giusto spendere i soldi pubblici. Ecco qui, c’entriamo noi nel discorso. Noi ci battiamo contro un’opera imposta, finanziata dai soldi nostri, cioè pubblici, è la lobby del tav ha deciso di togliere fondi alle case popoalri, alla sanità, alla scuola, all’emergenze territoriali, per metterli in un’opera, come quella della Torino Lione, inutile, costosa e vecchia di vent’anni.
Lo slogan della manifestazione: “una sola grande opera: casa e reddito per tutti” ben spiega l’idea della manifestazione e perchè le ragioni del movimento notav s’intrecciano con quelle del diritto all’abitare.
Una delegazione del movimento parteciperà, un’assemblea di presentazione si è tenuta quest’estate al campeggio di Venaus, ma non sarà una manifestazione notav, sarà una sacrosanta manifestazione con la partecipazione delle famiglie di occupanti, con i rifiugiati, con i giovani, con delle parole d’ordine più che condivisibili e molto nostre., ma (solo per i giornalisti) non l’abbaimo indetetta noi!