Intervista a Erri De Luca da controlacrisi – La sua dichiarazione “La Tav va sabotata” ha interessato nonché mosso la solidarietà di numerosi artisti, da Ascanio Celestini, Giulio Cavalli, Andrea Rivera. Sono trascorsi diversi giorni dal dibattito che ne è seguito. E’ stata aperta una petizione a suo favore, firmata da intellettuali italiani e francesi. “Uno scrittore imputato di reato di opinione”. Cosa risponde?
La denuncia depositata dalla ditta costruttrice della Tav in Val di Susa contro di me è solo uno dei tanti atti espliciti che vogliono ammutolire il dissenso. Fa coppia con il silenzio sulle ragioni della Comunità della Valle. Finora sono riusciti perfino a non far sapere in Italia che la Francia non vuole più farla, rimandando l’apertura del suo cantiere al 2030: non è un errore di battuta, è il 2030, cioè addio TAV. Ma la protervia nostrana va avanti lo stesso e la informazione segue allineata e coperta, da brava soldatina. Essere imputato di opinione è poco, voglio essere imputato di certezza, di verità, di evidenza.
Siamo alle porte di un mese molto caldo in Italia. Attendiamo tre appuntamenti importanti: la manifestazione per la costituzione del 12 ottobre, lo sciopero del 18 e l’altra manifestazione del 19. Parteciperà? In che modo? Cosa possiamo aspettarci da queste giornate?
Starò in strada e in piazza, come mia abitudine, restando lì a vedere in faccia le persone della brava Italia. Non su un palco e da una testa di corteo,perchè da lì non le vedo e io ho bisogno di vedere le facce standoci in mezzo. Non mi aspetto granchè dalle manifestazioni pubbliche, i poteri costituiti hanno il callo alle orecchie e i prosciutti sugli occhi, ma le manifestazioni servono a chi le fa per misurare la consistenza delle proprie ragioni.
Nei giorni trascorsi si è parlato di “allarme terrorismo” da parte del procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli. Pochi giorni dopo una dichiarazione di Stefano Rodotà su una lettera di brigatisti è stata falsificata deliberatamente. In entrambi i casi c’è stata una reazione: il momento No Tav per l’accostamento che gli è stato assegnato tra nuove Br e No Tav ha risposto: “Una provocazione che respingiamo con forza”. Rodotà, invece, non ricevendo le scuse di Alfano lo ha denunciato. Cosa sta succedendo? Che idea ha di questo momento storico, da cittadino e da artista?
L’impressione buffa è che i titolari di polizia abbiano desiderio e bisogno di procurare allarme, inventandosi resurrezioni di brigate rosse, additando come segnale perfino una lettera pubblica spedita da due detenuti politici rinchiusi da molti anni, che commentano l’ attualità dal loro stretto punti di osservazione. I ministri di polizia fanno carte false per suscitare un allarme fasullo, ben assecondati dagli organi di informazione. Ma tutti insieme partecipano di una seduta spiritica che evoca lo spirito del brigatismo defunto.
Ho letto sulla sua pagina facebook un tuo status, diversi giorni fa in cui parlava di mense scolastiche e di migliaia di bambini esclusi per insolvenza dei genitori. “il digiuno degli innocenti”. Questo fatto mi ha ricordato un altro grave dramma: quello dei bambini che vengono coinvolti negli sfratti. Questione che sta facendo dialogare Unione Inquilini con Save the Children. Come risponderesti, di fatto, a forme di precarietà molto gravi, come il diritto alla casa o il diritto al cibo, in un’Italia che non pensa più, non solo ai diritti dei suoi cittadini, ma soprattutto trascura quelli dei bambini?
I bambini sono esseri minuscoli ma forti, resistono bene alle intemperie, così li ricordo nella mia infanzia napoletana di dopoguerra. Ma i genitori no, quelli subiscono l’ umiliazione di non poter pagare neanche una mensa scolastica, quelli si ammalano di mortificazione e di rancore.
La saluto con una domanda che ho ricevuto da parte di un suo lettore: “Sabotaggio. chi è il nemico? e domanda principale: lei riconosce il diritto di usare la violenza contro le cose o le persone durante un’azione di sabotaggio? Se nella realtà il sabotaggio richiede una bastonata questa è lecita secondo Erri?”
Durante una manifestazione non autorizzata succedono scontri. Sono dalla parte di chi manifesta anche se non autorizzato, perchè il diritto di manifestare non è merce trattabile, né a disposizione della questura. Quegli scontri succedono in seguito a divieto di pubblica assemblea, un divieto arbitrario, illecito, che nega un diritto fondamentale. Fare lo stesso una manifestazione non autorizzata ripristina la legalità.Così come tagliare una recinzione abusiva, realizzata con il pieno appoggio delle forza pubblica.