di Giulia Zanotti – Nuovasocietà
Senza la Tav la Valsusa è destinata a restare nel passato. È questo il messaggio lanciato dal segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni oggi a Torino per il congresso regionale. «So di parlare di corda in casa dell’impiccato – premette – Io stesso vengo da una zona molto verde e mi trovo molto bene, ma mica posso pensare di mantenere lì il presepe: se avessi mantenuto solo il presepe del 600 potevamo vivere ancora come allora». Una metafora che introduce al caso della Valsusa per la quale serve, secondo Bonanni, «buon senso ed equilibrio: che non significa licenza di costruire dappertutto, ma neppure possiamo indulgere sul fatto che in Europa si decide di dare vita a una rete di comunicazione per merci e persone tanto importante in un paese che desidera lo sviluppo e poi arriviamo lì e ci mettiamo a fare come i mormoni».
Insomma per Bonanni i No Tav sono come il gruppo religioso del nord America: «Ci chiudiamo in una comunità , non vogliamo parlare con nessuno, ci isoliamo, e vogliamo essere il presente».