Riportiamo qui un commento di un lavoratore dell’acciaieria Beltrame di San Didero, in Val Susa, dove 360 lavoratori rischiano il posto di lavoro. Alle diverse giornate di mobilitazione che si sono susseguite nelle ultime settimane e che hanno dato vita ad un presidio permanente, risulta indecoroso l’atteggiamento di vari partiti (in questo caso specifico, il PD) che sfrutta mediaticamente alcuni momenti particolari per cercare di accapparrarsi quel minimo di visibilità di cui sempre più sembra essergli carente.
Oggi siamo stati usati, presi in giro, i lavoratori Beltrame hanno dato visibilità a quegli sciacalli che non aspettavano altro che apparire per farsi campagna elettorale o perchè da troppo tempo non considerati. Oggi è andato in scena il teatrino di chi nel PD cerca visibilità sulle spalle dei lavoratori in difficoltà. Invece di portare solidarietà nei giorni scorsi (da martedì è iniziata la sesta settimana di presidio permanente) hanno sfruttato il corteo indetto da FIM e UILM con la partecipazione della FIOM per esibirsi davanti a tv e giornali. Alla fine visti i tempi tutto fa campagna elettorale!
Una manifestazione che avrebbe dovuto portare centinaia di persone per strada si è rivelata un vero flop; oltre agli amministratori locali nessun cittadino ha partecipato. Tutto questo non stupisce e sinceramente non ci si poteva aspettare altro vista la totale incapacità di FIM e UILM ad organizzare sia praticamente (come mai qualche sindaco è stato contattato direttamente, mentre altri no?), che logisticamente (come mai Borgone come arrivo del corteo e non Bruzolo o San Didero, visto che la fabbrica sorge a metà di questi due comuni?) e a dare un significato ad un corteo che se fosse stato organizzato a dovere avrebbe dovuto accogliere centinaia di persone oltre ai lavoratori.
Bisogna capire che se non si creano collaborazioni, non si instaurano rapporti e non si creano contatti con la popolazione locale la nostra battaglia sarà persa in quanto la fabbrica deve essere patrimonio della comunità in cui sorge. Quindi ci dobbiamo guardare attorno e creare legami con chi lotta come noi e aggiungere altri alla nostra lotta, che oltre ad avere come obbiettivo la tutela del posto di lavoro si spinge un po’ più in la’, cercando di cambiare questa società basata sul concetto capitalista dello “sfrutta, inquina e scappa” che permette utili sempre maggiori agli imprenditori.
Calerei un velo pietoso sulle dichiarazioni di Porchietto e Ferrentino in quanto il lavoro non si baratta con ammortizzatori sociali che arriverebbero dalle compensazioni per costruire il TAV, opera dannosa per salute e ambiente e che sottrae risorse pubbliche a sanità e istruzione.
Alla fine anche qui PD e PDL dimostrano di essere partiti gemelli, dimenticandosi che il lavoro è un diritto e non va mai inserito in un ricatto.
San Didero 4-3-2013
Maicol Richetto
Il comunicato Cobas Beltrame
La situazione dell’Acciaieria Beltrame di San Didero sta diventando sempre più drammatica per i 360 lavoratori dello stabilimento e per le loro famiglie.
Da una parte il Gruppo Beltrame ha ormai fatto capire di considerare il mercato siderurgico italiano come secondario se non residuale, e che altri sono i mercati in cui investire centinaia di migliaia di euro, come Francia e Argentina.
Dall’altra questa ennesima chiusura di attività investe una Val di Susa già fortemente penalizzata dalle politiche di deserto industriale e dalle grandi opere di sperpero di denaro pubblico e di devastazione ambientale e sociale.
Oggi difendere il posto di lavoro dei dipendenti Beltrame significa stare a fianco di lavoratori colpiti due volte, nel loro futuro occupazionale e nel territorio in cui vivono.
A loro serve solidarietà vera e concreta, sostegno effettivo in una battaglia sempre più difficile.
Quello che a loro invece non serve è che vi sia chi rimesta nel torbido e – come l’assessore regionale Porchietto – cerchi di approfittare della situazione per creare una frattura tra i lavoratori Beltrame e la popolazione della Valle di Susa proponendo come ammortizzatori sociali i fondi compensativi per chi accetta il Tav, ovvero un progetto devastante che ha ormai ampliamente dimostrato di non garantire alcuna occupazione se non lavoro servile, intriso di mafia e consentito solo da una occupazione militare.
Di questi protettori sicuramente non ne abbiamo bisogno.
San Didero, 4 aprile 2013
Cobas BELTRAME
Confederazione COBAS Torino