Ieri il Movimento Notav ha conosciuto da vicino le grate, i manganelli e gli spray urticanti della fortezza Europa. Senza bisogno di andare troppo lontano dalle nostre montagne, a poche centinaia di chilometri ci siamo visti respingere e controllare accuratamente alle frontiere arrivando a Lyon, luogo del vertice Francia-Italia, in “sole” 9 ore.
Polizia in antisommossa dappertutto, elicottero nel cielo e una gabbia/piazza sono state l’accoglienza riservateci giunti nella cittadina francese. In seguito abbiamo conosciuto lo spray urticante, i manganelli “made in france”, agenti in antisommossa sui pulman e molto altro ancora.
Nei giorni precedenti diversi attivisti e cittadini della Valle sono stati considerati ospiti sgraditi alla Francia, e allontanati da la Republique con fogli di via.
Tutto questo perché? Perché a qualche chilometro di distanza Monti e Hollande siglavano l’ennesimo trattato bilaterale che aveva lo scopo di ribadire la priorità della Torino Lione. Uso il passato perché a fronte della paura che abbiamo generato con il nostro arrivo il risultato del vertice si è sciolto in una bolla di sapone.
Vi invito a superare i titoloni dei giornali e andare a leggervi il comunicato stampa emesso dai due premier e non vi troverete nulla di nuovo rispetto ad un progetto che continua a perdere di senso da tutti i punti vista. Manca l’utilità e soprattutto mancano i soldi, tant’è che i due Paesi chiedono all’Europa un nuovo finanziamento per passare alla fase esecutiva.
Ma a dire il vero una novità c’è: i due Paesi trasformano la seconda canna della galleria di sicurezza del Tunnel Autostradale del Frejus in corsia di marcia, ovvero aumentano il traffico su gomma a discapito di quello su ferrovia. Ma la Torino Lione non doveva essere la soluzione a tutti i mali?
Contraddizioni in salsa istituzionale o il tentativo di uscire con dignità con un qualcosa che sa tanto di fallimento?
Gli altri punti riguardano la cooperazione tra le polizie e la Difesa e forse questi punti sono già stati sperimentati ieri visto il trattamento che è stato riservato a chi manifesta le proprie ragioni.
Nei prossimi giorni su questo presenteremo molte testimonianze perché è francamente inaccettabile quello che è successo nel viaggio e nella permanenza a Lione, qualcosa che ha le sembianze di un’intimidazione vera e propria, e forse l’unico modo in cui i governi possono difendere questo scellerato progetto e la perdurante crisi economica: con le forze di polizia!
“Un certain temps” ha risposto il premier Hollande alla domanda sui tempi per la presentazione in parlamento di un disegno di legge sul Tav, e annuncia la bocciatura di LTF, la società incaricata della progettazione della linea “le cui carenze hanno giustificato un parere negativo della Corte dei Conti”.
Insomma un nulla di fatto rimandando tutto al 2013 con un vertice da tenere a Torino, e vi assicuro, dista solo 30 km dalle Valle di Susa.
Lele Rizzo Blog su Huffpost Italia