Ecco un esempio del rancore e della vendetta di chi gestisce un potere che ai giovani sa rispondere con manganelli e lacrimogeni. Per battere il movimento notav le provano tutte, ora tocca ai notav minorenni, considerati devianti, perchè la lotta è una forma di disagio giovanile, una malattia da curare ed estirpare prima che si generalizzi ancora.
La strada è sbagliata, e il vivaio del movimento notav è pieno e si sta allenando!
Ciao a tutti,
segnalo che stanno arrivando a casa convocazioni presso gli uffici di assistenza sociale, richiesti dalla Procura di Torino – Tribunale dei minorenni – per i ragazzi, minorenni appunto, che prendono parte a presidi, sit-in, volantinaggi, manifestazioni, attività No Tav, senza che ci sia una configurazione di un reato.
Si tratta di ragazzini identificati dalle forze dell’ordine, mentre, pacificamente, manifestavano in Valle di Susa.
Mio figlio Francesco, ancora 14enne, è stato segnalato, insieme ad altri minorenni, in quanto volantinava a Susa, a fine settembre.
Non essendoci presenza di reato, perché la Procura “segnala” i ragazzini ai servizi sociali?
Per vedere se il loro sano attivismo è sintomo di patologie o disagi familiari?
Se hanno genitori violenti, oppressivi che li costringono a manifestare per diritti civili e politici?
Manifestare diviene sintomo di disagio, per i rappresentanti della legge?
Se questo non è regime, non so cos’altro dire.
Angela