post — 26 Settembre 2012 at 09:45

Incontro tra i NOTAV italiani e francesi

Il traffico dei valichi alpini del 2011 risulta inferiore a quello del 1988 – LTF sas ha truccato di 2 miliardi il preventivo dei costi del progetto

Gli oppositori italiani e francesi si sono incontrati questa domenica 23 settembre 2012 a Bussoleno presso la sede della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone in presenza di rappresentanti istituzionali di entrambi i paesi.

Hanno constatato che le associazioni che promuovono il progetto della nuova linea ferroviaria Torino- Lione(1) sono ampiamente finanziate da fondi pubblici e da società di costruzioni e lavori pubblici.

Gli oppositori hanno riscontrato, al momento della presentazione di documenti pubblici sia italiani sia francesi, che i problemi ambientali e trasportistici sono identici in entrambi i Paesi.

Osservano, prove alla mano, che il degrado ambientale deriva dal continuo aumento del numero di automobili nei contesti urbani e suburbani e del movimento di merci in quello interregionale.

Hanno anche constatato che i documenti francesi e italiani dimostrano che la linea ferroviaria storica è sottoutilizzata e può smaltire, già da subito, le merci trasportate da oltre un milione di camion, pari a quasi il 75% del traffico pesante transfrontaliero italo-francese(2).

Il traffico (tonnellate) di merci attraverso tutti i valichi alpini è diminuito, raggiungendo nel 2011 un livello inferiore a quello del 1988(3). Infine, hanno accertato che la società LTF sas ha recentemente modificato sul suo sito web il preventivo dei costi del progetto diminuendolo di due miliardi di euro. Gli oppositori possono fornire la prova di questo trucco il cui scopo è quello di far credere che il finanziamento del progetto potrebbe essere così assicurato.

I partecipanti all’odierno incontro italo-francese denunciano con forza questa nuova truffa della società LTF sas e dichiarano che i promotori della nuova linea Torino-Lione ora non si limitano più ad abusare della buona fede dei cittadini.

Sottolineano altresì che questo progetto, rivelatosi inutile in questi ultimi trent’anni, è stato sempre presentato come un miglioramento ambientale che si dimostra oggi falso, sia in Italia sia in Francia.

Gli oppositori sottolineano che il Ministro francese dei Trasporti Frédéric Cuvillier ha promesso nel luglio 2012, dopo la pubblicazione della relazione della Corte dei Conti francese che lo ha richiedeva, che avrebbe istituito una commissione per valutare la priorità e l’utilità dei progetti che dovrà esaminare anche la Torino-Lione.

L’intensa campagna delle lobby, organizzata grazie all’erogazione di fondi pubblici presso il Governo francese e presso gli eletti al Parlamento Europeo e le organizzazioni ambientaliste, cerca solo di evitare la valutazione indipendente della Torino-Lione richiesta dalla Corte dei Conti francese e da 360 professori universitari in Italia.

Durante la riunione di Lione del 13 settembre scorso i promotori della Torino-Lione hanno immaginato un nuovo strumento finanziario, constatata l’impossibilità di ottenere denari dai piccoli investitori (già truffati nel caso dell’Euro Tunnel)(4) e la condanna da parte della Corte dei conti della soluzione del partenariato pubblico-privato (PPP).

Si tratta dei “project bonds”, attraverso i quali pensano di ottenere dei finanziamenti assisiti da garanzia statale, l’emissione dei quali comporterebbe tuttavia l’aumento del deficit di Italia e Francia.
Gli oppositori suggeriscono che i promotori e sostenitori di questi progetti, tra i quali vi sono i più grandi imprenditori italiani e francesi, diano loro stessi la garanzia al posto dello Stato.
In effetti hanno accertato che tutte le previsioni, sulle quali da venti anni si basa il progetto della Torino- Lione, si sono rivelate false. Non c’è dunque più nessuna ragione di fidarsi dei promotori che stanno accanendosi per difenderlo, non ostante che i numeri dimostrino il contrario.
Infine, i partecipanti alla riunione denunciano la politica del “fatto compiuto” quando più di cinquecento milioni di euro sono stati investiti nelle linee esistenti e nel tunnel del Fréjus per modernizzare la linea ed aumentare la sua capacità che è ora ampiamente sufficiente per il futuro.
Ribadiscono la loro richiesta di investimenti sulle linee esistenti, così come raccomandato dalla Corte dei Conti francese, per migliorare ed intensificare il trasporto pubblico pendolare, unica soluzione per ridurre il degrado ambientale derivante dall’aumento del traffico automobilistico.

NOTE

  1. Transpadana e Transalpine
  2. Fonte: SFTRF SITAF GEIE TMB RFF
  3. Fonte: Ufficio federale dei trasporti UFT
  4. Sotto il Canale della Manica

Vedi il comunicato stampa in italiano ed in francese