Sono partiti stamattina e da poche ore sono arrivati a Reggiolo (provincia di Reggio Emilia) i No Tav che, su quattro furgoni e una macchina, hanno portato i primi aiuti raccolti per i terremotati in Emilia Romagna.
Una solidarietà, quella del movimento, che non ha esitato a farsi sentire e che ha reso possibile un aiuto concreto ed immediato, allestendo in diversi luoghi della Valle e del Piemonte (Susa, Bussoleno,Torino e pinerolese) punti di raccolta di tutti quei beni di prima necessità fondamentali in un momento come questo.
Dopo aver scaricato il materiale nel magazzino della protezione civile i No Tav sono stati invitati dalla stessa a pranzo presso il loro quartier generale e così, coi furgoni vuoti, si sono mossi. Nel percorrere la distanza dal magazzino al campo (poche centinaia di metri) una macchina dei carabinieri si è lanciata all’inseguimento della carovana (che tranquillamente ha esposto sui mezzi le bandiere No Tav) e, una volta giunti al parcheggio, con un’abile inchiodata ha di fatto bloccato la carovana, facendo scendere tutti ed esordendo con un:”cosa ci fate qua?!”. Dopo venti minuti di identificazione sono stati lasciati andare a pranzo e adesso ci fanno sapere che va tutto bene.
In valle, in questi anni, ci siamo abituati a farse di questo genere: intimidazioni e militarizzazione del territorio sono all’ordine del giorno!
Il fatto, però, che in una situazione drammatica come quella del terremoto le forze del dis-ordine abbiano il mandato di inseguire i No Tav, ci da la misura della dignità e utilità di questo apparato che ieri, giorno della Repubblica, ha optato per le parate militari invece di rimboccarsi le mani, per le strade e tra la gente.