Dal 2001 a Torino, a Roma, a Parigi, a Lione, a Nizza si firmano accordi tra i due stati in merito alla Torino Lione. Tanti sono gli accordi quanti sono i progetti farlocchi che sono stati presentati e poi stracciati, prima esaltandone la presentazione e tacendone poi l’abbandono. Quello che non si è mai dimenticato è però di pagare tutto questo movimento di personalità e progettisti. Ministri che viaggiano, ingegneri che disegnano, commisari che mediano, tutti profumatamente pagati dai contribuenti a “lavorare” ad un’opera inuitl, costosa e non voluta dalla popolazione locale, quella valsusina e dalla maggioranza degli italiani. Eppure questo è il modo che i governi hanno di rispondere ai problemi del paese, nonostante la crisi, nonostante ci si sia avviati verso il sicuro fallimento finanziario dell’Italia la speranza ancora una volta viene riposta nelle grandi opere. Di seguito riproponiamo alcuni commenti pubblicati in occasione dell’ultimo e tanto sponsorizzato accordo del dicembre 2011. Confrontate quanto viene presentato oggi per capire la presa in giro, continua e ripetuta.
DIETRO L’ACCORDO L’UOMO DEL BILDERBERG
NUOVO ACCORDO VECCHIO TRUCCO [INTERVISTE]