Sette mesi di lotta giorno dopo giorno ed ora ci troviamo di fronte ad un muro.
Ma cos’è questo muro se non il segno TANGIBILE di una sconfitta per i fautori del TAV? E’ evidente, le reti difese fino a ieri a colpi di lacrimogeni sparati sulle facce scoperte dei valsusini non rappresentano più una buona difesa. Anzi, vengono lasciate all’esterno: inutili, perse per sempre. Le innumerevoli pressioni fatte dal movimeto in questi lunghi mesi hanno convinto i tecnici LTF ad elaborare una nuova fantasiosa strategia. “Basterà?” si staranno chiedendo gli aguzzini della Valle guardando la messa in opera della nuova barriera. Una cosa è davvero INNEGABILE: 90 mila euro al giorno spesi in FO, con picchi di 2-3 milioni in giornate come il 23 ottobre e l’8 dicembre non sono bastati. Ed ora, che siamo di fronte a quello che è già stato ribattezzato “The Wall”, ci rendiamo conto che non è bastata neanche una doppia rete con filo spinato. La realtà è EVIDENTE agli occhi di tutti. La controparte è palesemente in difficoltà. Con questo muro viene probabilmente accantonato e rimandato a “tempi migliori” l’allargamento per occupare i terreni privati ancora da espropriare, quelli del cantiere vero, quelli “difficili”. Nel frattempo i nostri “eroi” dovranno riflettere a lungo su come difendere un perimetro triplo rispetto a quello che fin’ora non sono riusciti a proteggere dalle pressioni No Tav.
Al movimento no tav non piacciono gli sprechi, questo si sà. Specie se si tratta di denaro pubblico. Ma purtroppo questo è quello che succede quando si prova ad imporre con la forza un’opera inuitle e dannosa sulla testa di una Valle intera. Tutti tentativi sprecati. Vedrete, incluso il muro.
NO TAV!