Rivalta è no tav, un altro comune coinvolto dal progetto tav Torino Lione rifiuta chi sostiene l’opera. Questo il primo dato che salta agli occhi dopo il ballottagio che ha visto la vittoria di Mauro Marinari candidato di Rivalta Sostenibile, coalizione sostenuta da alcune liste civiche vicine al movimento no tav e al movimento cinque stelle. A differenza degli altri candidati e in particolare del candidato pd Mauro Muro, Marinari è l’unico candidato che ha avuto il coraggio di proporre una discontinuità netta rispetto alle amministrazioni precedenti, già nella stesura e nella proposta del programma. Una lista civica che è partita tra i cittadini e ha colto la realtà della situazione, un paese minacciato da un mega inceneritore e da un progetto, il tav che distruggerebbero definitivamente quel poco di natura e vita che ancora resiste a Rivalta. Rivalta Sostenibile ha detto no, Rivalta ha detto no, in modo chiaro e netto. Chi ne esce a pezzi è il partito democratico che vede un’altra sua roccaforte crollare miseramente (ricordiamo la sconfitta ad Avigliana al primo turno delle settimane passate). Possiamo dirlo, è solo questione di tempo, uno ad uno i feudi rossi stanno crollando e qualcosa di nuovo al loro posto si sta collocando. Toccherà a Grugliasco, a Collegno, a Settimo e poi ancora in val di Susa. Possiamo chiamarlo voto di protesta, lista civica, movimento, il nome non è importante, quello che conta sono le indicazioni che da questi passaggi emergono. Se da un lato la lega e il pdl con i loro scandali crollano o mantengono le posizioni a fatica, il vero crollo o cambiamento riguarda l’elettorato della sinistra tradizionale che anche attraverso le tornate elettorali torna a farsi sentire bastonando i politicanti di professione in cerca di poltrone ed in particolare il partito democratico. A nulla sono valsi i tentativi in extremis dei dirigenti del partito scesi in campo all’ultimo minuto per sostenere i loro candidati, Esposito, Saitta, Morgando, Merlo, perfino Bersani si sono rivelati una aggravante e un aiuto verso il naufragio. Dal canto suo il movimento no tav non può che ritenersi soddisfatto nel vedere il partito che più si è speso contro la valle di Susa franare miseramente.