Rimbalza già da alcuni giorni sul web e nelle assemblee di movimento la notizia che Nicoletta andrà in carcere. E’ tutto vero, probabilmente andrà in carcere perché non ha richiesto le misure alternative ad esso a seguito di una condanna definitiva, quindi la macchina giudiziaria dovrebbe fare il suo corso tra pochi giorni.
Condannata definitivamente con altri 11 No Tav per una delle iniziative in valle del 2012, a seguito della caduta di Luca Abbà dal traliccio, Nicoletta in queste ultime settimane si è preparata insieme a tutti noi a questo gesto di coraggio e protesta. Per lei non richiedere le misure alternative significa denunciare l’ingiustizia che continua ad abbattersi sui No Tav, alimentata del Tribunale di Torino, dalla Questura e da tutti quei poteri amanti dell’amianto e del cemento che hanno fretta di chiudere la partita con un movimento irriducibile, che hanno provato prima ad ingannare, poi a comprare ed infine, fallendo, a dividere e distruggere.
Quella per cui è condannata Nicoletta ad 1 anno di detenzione e gli altri 11 (la metà a 2 anni) è una delle tante, sicuramente una delle non più significative, occupazioni dell’autostrada durata pochi minuti, senza feriti né tanti clamori. Nessuna attenuante per i condannati, solo aggravanti, anche ai giovani incensurati del procedimento: viene riconosciuta una generica pericolosità sociale a tutti loro in quanto No Tav, il che li rende “imperdonabili” agli occhi di questa falsa giustizia.
Per Nicoletta e per tutti gli altri non c’è nulla di cui scusarsi e la consapevolezza di avere di fronte un potere vendicativo che va ostacolato con tutti i mezzi necessari, con i nostri corpi sui sentieri di montagna, con le nostre scelte coraggiose ogni qualvolta abbiamo la possibilità di farle.
Il potere è lo stesso che pochi giorni fa ha messo Mattia e Giorgio agli arresti domiciliari per la bellissima manifestazione che durante il Festival Alta Felicità lo scorso luglio ha abbattuto i jersey messi da Salvini e raggiunto il cantiere per dimostrare come la partita qui da noi sia ancora tutta da giocare.
Lo stesso potere che fa affari con la mafia, che inquina i nostri territori, mette a rischio la salute e il futuro di tutti, che drena quantità di denaro enormi per alimentare un sistema di affari e speculazioni, lasciando i territori senza manutenzione e dimenticando le vere priorità del paese.
Il movimento No Tav e tutti coloro che in questi anni, dal nord al sud Italia l’hanno conosciuta, sosterranno la sua scelta e tutti i No Tav condannati ad anni di ingiusta galera attraverso iniziative di solidarietà ma anche di contrasto ai lavori e alla militarizzazione di questa valle, perché liberare tutte e tutti significa lottare ancora!
Ci vediamo lunedì 11 novembre alle ore 11 di fronte al tribunale di Torino per la conferenza stampa del Movimento No Tav. In caso di forte pioggia ci sposteremo al Sereno Regis di Via Garibaldi.Libertà per Nicoletta, Stella, Dana, Francesca, Mattia, Luca, Giorgio, Mattia, Maurizio, Aurelio, Michele, Paolo, Massimo, Fabiola!
Avanti No Tav!