Centinaia di No Tav quest’oggi sono tornati in Clarea a seguito della decisione presa in assemblea popolare di dare una risposta alla condanne e riprendere la lotta in quei luoghi che appartengono alla nostra storia e che la controparte ci vorrebbe interdire.
Nonostante quindi il divieto prefettizio emanato ad hoc in giornata che di fatto impediva anche solo l’avvicinarsi alla zona del cantiere, ci si è mossi nel primo pomeriggio con l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile alle reti del fortino militare.
Imponente la presenza delle forze dell’ordine che già in tarda mattinata avevano chiuso con i jersey l’accesso principare alla zona da loro presidiata e che poco prima dalla partenza del corteo avevano disposto degli uomini su alcuni dei sentieri che circondano il cantiere.
Nonostante questo non si è desistito ed in centinaia ci si è messi in marcia, dividendosi in due tronconi, con un primo che ha proseguito fino ai jersey ed un secondo che ha preso la via dei sentieri che oramai conosciamo alla perfezione.
Si è continuato a presidiare il perimetro del fortino fino quando, al calare del buio, è iniziata la pressione sul cantiere, da diversi punti, e nella valle sono risuonati forti i botti dei fuochi d’artificio a ridosso delle reti.
La polizia ha tentato con lacrimogeni di allontanare i No Tav che però, abili sui sentieri di montagna, sono riusciti a spostarsi e a continuare la pressione in altri punti.
Ottenuto l’obiettivo prefissato si è deciso di tornare a Giaglione, nonostante un goffo tantativo da parte della polizia di inseguire il corteo lungo la strada principale.
Arrivati tutti a Giaglione ci si è salutati, felici dell’iniziativa e pronti a metterci a lavoro da subito per la grande manifestazione del 21 febbraio.
Qui la paura non è di casa, oggi lo abbiano nuovamente dimostrato e siamo sicuri che continueremo a farlo!
Forza No Tav!