Pubblicato oggi da quotidianopiemontese.it un quadro generale del congresso provinciale di Torino di sinistra ecologia e libertà che si svolgerà a Torino il 12 e 13 novembre prossimi. Se da un lato c’è chi effettivamente prova a portare avanti delle posizioni contrarie alla nuova linea ad alta velocità torino lione non possiamo non sottolineare chi sceglie e da tempo ha scelto di sfruttare l’ambiguità ai fini della sua carriera politica. Dopo i danni provocati al movimento no tav dal quale è di fatto stato allontanato e diconosciuto Antonio Ferrentino da buon qualunquista e surfista quale è si appresta a proporre anche in questo partito una linea a metà, nè carne nè pesce che consenta magari proprio a lui stesso di mantenere salda la poltrona.
da qutidianopiemontese.it Il 12 e 13 novembre Sel celebrerà il suo congresso provinciale e si preannuncia battaglia aspra per la leadership: da un lato i “metalmeccanici”, dall’altro i “robottiani”, legati all’ex Pdci (e Prc) Luca Robotti. Tav, rapporti con la Cgil, partito di lotta o di governo: sono questi i temi sui quali si gioca una partita delicata, fatta di mozioni e contromozioni. Un congresso che verrà seguito con interesse soprattutto dalle parti della Fiom, diretta ispiratrice di un documento che porta firme illustri: Michele Curto e Monica Cerutti su tutti.
IL DOCUMENTO “FIOM”. “No senza se e senza ma alla Tav e atteggiamento molto critico nei confronti della Cgil per l’accordo sulla contrattazione firmato a giugno”: sono due dei pilastri della mozione “oltranzista”, o per meglio dire “rifondarola”. Una deriva proFiom che ha visto anche la nascita – all’interno del partito – di una sezione tematica (“Lavoro e sviluppo”, fondata proprio da un centinaio di quadri del sindacato dei metalmeccanici) e che ha in Michele Curto, il capogruppo comunale di Sel, il suo referente principale.
ROBOTTI: “AUTONOMI DAL SINDACATO”. Chi sicuramente non vuole finire sotto la tutela della Fiom è l’ala che fa capo al dilibertiano Luca Robotti, che presenterà una mozione alternativa: “Ritengo che il nostro partito debba rispettare il lavoro che ha svolto sino ad oggi su questioni come l’alta velocità e che nei confronti del sindacato debba assumere un profilo di autonomia e di rispetto, nel solco di ciò che nazionalmente si è deciso. È forse grave ritenere queste cose?”, ha scritto Robotti sul sito della sua mozione. “Compito di Sel è ridare dignità al termine lavoro sostenendo, nel rispetto delle dinamiche e dell’autonomia sindacale, quelle azioni volte a raggiungere questo obiettivo. Per questo – ha aggiunto – siamo e saremo contrari ad atteggiamenti che puntino a dividere il partito tra coloro che ritengono che la strada da percorrere sia quella di una sempre più marcato radicalismo e coloro che ritengono che si debba tornare ad una politica maggiormente concertativa. Per questa ragione sono incomprensibili atteggiamenti che puntano a iscrivere Sel al partito della Cgil o della Fiom”.
TRA I DUE LITIGANTI…A godere della disputa potrebbe essere il segretario Antonio Ferrentino, autore di una terza mozione sostenuta tra gli altri dal presidente della X circoscrizione Marco Novello. Un documento molto simile a quello di Robotti e sicuramente meno “radicale” di quello targato Fiom, ma che potrebbe rischiare di convogliare i voti di chi – tra i vendoliani – non vuole finire nella morsa tra “movimentismo e governismo”: una disputa che sa tanto, troppo, di vecchia Rifondazione.