Pubblichiamo la corrispondenza avuta con Paola Bragantini, segretario provinciale del Pd e presidente della circoscrizione 5 di Torino in merito all’articolo pubblicato da notav.info sul rogo al campo Rom e alla su p resenza a quel corteo.
Di seguito la nostra risposta, e a seguire la mail ricevuta dalla Bragantini.
Per inquadrare ancora meglio la questione, vi invitiamo a leggere l’intervista di Michele Curto di Sel Torino.
Infatti gentile signora,
il nostro è un attacco politico e non personale, visto che non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerla. La conosciamo per le sue mille prese di posizione senza tentennamenti sulla Val di Susa, quando chiedeva la militarizzazione della valle, l’esercito e tutto il resto.
Il partito di cui lei è segretaria è stato ed è capofila nell’attacco continuo, senza sconti ad un movimento popolare come il nostro, anche con metodi poco leciti nella sua concezione di battaglia politica.
Non abbiamo visto nel Pd la stessa solerzia nell’individuare i responsabili del raid alla continassa come quotidianmente il suo partito e alcuni esponenti fanno con noi, citando nomi e cognomi; anzi ci sembra che taccia “sonoramente” sui veri responsabili di questo gesto razzista, su chi l’ha fomentato, su chi si nutre di odio, d’intolleranza e di rifiuto del diverso.
Nemmeno una parola spesa in questa vicenda su come La Stampa, ha trattato da subito questa vicenda, indicando i colpevoli ( i soliti zingari!) con la penna intrisa di razzismo.
Sono i fatti che contano gentile segretario, non i se o i ma dei giorni dopo.
E facciamo a meno anche del politicamente corretto, visto che lo invocate solo quando fa comodo a voi, o Stefano Esposito è una scheggia impazzita al vostro interno?
Lungi da noi inventare particolari, le ripetiamo: le nostre sono considerazioni alla luce dei fatti, e lo sappiamo…come dice lei la lotta politica è dura!
notav.info
Il giorno 14 dicembre 2011 03:07, Paola Bragantini <xxxxxxx@virgilio.it> ha scritto:
Gentili Signori,
la lotta politica è dura, e chi la fa è esposto ad ogni colpo. Ma l’evento accaduto è drammatico, e già sufficientemente difficile da gestire, senza bisogno di inventare particolari. Scrivete che non capisco niente, che sbaglio tutto, che cerco visibilità, che le mie posizioni politiche sono idiote.
Ma non ho mai pubblicizzato quel maledetto volantino, che anzi ho visto solo DOPO la manifestazione. In quelle ore che hanno preceduto l’assalto alla cascina, si è svolto uno psicodramma in quartiere: “appuntamento in piazza, stringiamoci accanto alla famiglia”, così il tamtam. Siamo andati in tanti, pensandola così, anche per capire, ascoltare. Per me, poi, Presidente di Circoscrizione, era davvero un dovere.
Già, certo, ma qualcuno invece distribuiva quei volantini e pensava a ben altro. Si tratta di questi gruppi fascisti che hanno compiuto l’orrendo raid. Mai mi sognerei di incitare all’odio razziale, e mai potrei assecondare una protesta così digustosa. Quel volantino mi disgusta.
Vi chiedo di modificare il primo paragrafo, che, davvero, è del tutto falso!
Attaccatemi politicamente, ma questo, per favore, no.
Paola Bragantini